Vicenda processuale scaturita da una presa di posizione assunta da un consigliere comunale di opposizione, autore della segnalazione che diede il via agli accertamenti del corpo forestale, poi culminati con un rapporto e una consulenza tecnica disposta dalla procura dove vengono evidenziati interventi effettuati in difformità dell'originario permesso rilasciato dall'ufficio tecnico, riguardanti il piano interrato dell'edificio che si trova alle porte del paese.
Collio è tranquillo e ha affidato all'avvocato Italo Carotti, componente del collegio difensivo dove compaiono anche Emanuele Chiarinelli, Alessandro Rosati e Rocco Cerroni, una dichiarazione in cui si dice certo che tutto si chiarirà.
«Il rinvio a giudizio che riguarda il mio assistito e i coimputati era un atto, oserei dire, quasi dovuto da parte del gip - sottolinea Carotti -. La articolata vicenda amministrativa che lo riguarda verte infatti sulla interpretazione di norme prettamente amministrative che dispiegano i loro effetti in campo penale e nel corso del dibattimento dimostreremo la totale conformità di quanto realizzato ai titoli edilizi e la estraneità di Collio ai reati contestati. Mi piace ricordare - conclude il penalista - che si sta parlando di un campione, già in passato raggiunto da accuse dimostratesi successivamente destituite di fondamento in tema di doping».
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