Ponza, la conferenza dei servizi sceglie il progetto per il porto a Cala dell'acqua

Il progetto preliminare per il porto di Cala dell'Acqua
di Giovanni Del Giaccio
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Martedì 14 Giugno 2016, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 13:24
LATINA - L'isola di Ponza verso un nuovo porto, da realizzare in località Cala dell'Acqua, con la riqualificazione della zona dell'ex miniera Samip. Lo realizzerà la società "Marina Cala dell'acqua" come stabilito dalla conferenza dei servizi che si è svolta ieri in Regione ed era chiamata a scegliere il progetto preliminare. Previsti 391 posti barca, da 8 a 50 metri, la realizzazione di un'area di servizi, parcheggi e appunto il recupero dell'ex miniera. 

"La scelta è dovuta a considerazioni di carattere tecnico e da motivazioni più politiche - ha spiegato il sindaco, Piero Vigorelli - Da un punto di vista tecnico, le strutture delle Opere Marittime e della Capitaneria, hanno eccepito che gli altri due progetti, quello di "Marina di Ponza"   e quello di "Marina Cala de' Medici", per la conformazione prevista delle dighe di supraflutto non potevano garantire condizioni di sicurezza. I diversi Enti hanno anche sottolineato che quei due progetti prevedevano opere rilevanti (Hotel, edilizia residenziale ed altro) in area non demaniale. E quindi la cosa non era di pertinenza della conferenza dei servizi, osservazioni che sono state fatte proprie anche dal Comune".   Oltre a essere  apparso il meno invasivo dal punto di vista ambientale, il progetto approvato è ritenuto anche "il più aderente alle esigenze della piccola marineria ponzese, con quasi 90 posti barca a disposizione del Comune, ho chiesto comunque  alla società prescelta di prevedere nel progetto esecutivo e definitivo un'area cantieristica con relativa volumetria, per garantire la massima efficienza del porto e la delocalizzazone dei cantieri ponzesi da Santa Maria, oltre alla  possibilità di un attracco, all'interno del porto, per i mezzi di navigazione veloce di linea con la terraferma".

In questo caso non solo si potrà garantire  un afflusso turistico diretto a Le Forna, ma anche  decongestionare l'area del porto borbonico che quest'anno registrerà quasi 50 tra arrivi e partenze di mezzi navali di linea con la terraferma. "Segnalo che queste motivazioni più politiche - aggiunge Vigorelli -  sono il frutto anche dei dei desiderata espressi in molti incontri pubblici che l'Amministrazione ha avuto con la cittadinanza realmente interessata alla realizzazione del porto turistico a Cala dell'Acqua".  

Adesso, una volta completato il verbale della conferenza dei servizi di ieri, questo sarà inviato a tutti gli Enti. 
Da quel momento scattano i 90 giorni nei quali la società prescelta dovrà presentare il progetto esecutivo e definitivo.  Una volta presentato il progetto, la legge obbliga il Comune a convocare una nuova conferenza dei servizi allo scadere di cinque mesi. All'inizio del 2017 dovrebbe essere valutato, dunque, il progetto definitivo della società. 

IMPATTO ZERO

L'idea curata dalla Interprogetti prevede, fra l'altro, l'autosufficienza energetica del nuovo bacino: "Il progetto del porto intende essere profondamente innovativo poiché si propone in modo autosufficiente rispetto ai fabbisogni energetici e idrici dell’intera opera. In testata del molo sottoflutto sono previsti infatti gli impianti di dissalazione e potabilizzazione dell’acqua di mare costituiti da due gruppi da 500 m3/h ciascuno funzionanti ad osmosi inversa che trattano l’acqua di mare proveniente dalle opere di presa situate sul molo di sopraflutto e forniscono acqua potabile a tutte le imbarcazioni del porto, ai servizi .Nella parte di parcheggio a terra e sul molo di sopraflutto, nella cavea dell’ex miniera SAMIP, è prevista l’installazione di una pensilina di copertura con pannelli solari fotovoltaici per una potenza complessiva di 250 Kw, sufficiente al fabbisogno energetico del porto e del nuovo edificato."
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