Sara, gli sms dell'assassino: «Rispondi, tanto so dove sei»

Sara, gli sms dell'assassino: «Rispondi, tanto so dove sei»
di Sara Menafra e Adelaide Pierucci
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Venerdì 3 Giugno 2016, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 16:40

«Perché mi fai questo?» «So dove sei anche se non rispondi». Erano sms insistenti e vagamente minacciosi, quelli che Sara Di Pietrantonio, in alcuni casi, aveva fatto leggere alla madre quando Vincenzo Paduano continuava a tempestarla di chiamate, messaggini, contatti via whatsapp. Nessuno di questi è stato mandato la notte dell'omicidio, ma alcuni sono rimasti impressi nella memoria della madre di Sara che ne ha parlato a verbale e sono ora agli atti dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e della pm Gabriella Fazi. E molti altri potrebbero essere rintracciati quando la memoria del cellulare del killer sarà aperta con una perizia in incidente probatorio. Di certo, è la convinzione degli inquirenti, sono sufficienti a raccontare un uomo di soli 27 anni che non riusciva ad accettare la fine della relazione con la ragazza e che ha maturato per tempo i propositi di vendetta.

 

IL «BUCO» NEL TELEFONO
Anche se la gip Paola Della Monica ha deciso di escludere l'aggravante della premeditazione nell'ordinanza firmata dopo l'interrogatorio di garanzia, infatti, gli inquirenti tengono il punto. E, su delega della procura, il capo della Squadra mobile Luigi Silipo sta raccogliendo nuovi elementi per rafforzare anche questo tassello della vicenda. Uno su tutti, oltre agli sms: dalle 2.50 alle 4.40 della notte tra sabato e domenica, cioè proprio quando parte per andare a cercare la ragazza, Paduano lascia nel suo ufficio di via del Tintoretto (non lontano dalla casa di Alessandro) sia il cellulare sia l'ipad. Due strumenti che portava sempre con se, tanto più che grazie all'applicazione Find me poteva seguire gli spostamenti di Sara. E invece, quella sera, decide di correre il rischio di perdere le tracce della ragazza e lascia nella sua postazione gli strumenti elettronici con cui i suoi spostamenti avrebbero potuto essere ricostruiti. E' stato lui stesso a raccontare agli inquirenti che quella notte era sconvolto perché, dopo la settimana di silenzio che avevano concordato insieme, Sara gli aveva comunicato che la loro storia era «finita». Di certo, da quel momento, Paduano ha alcune ore per raccogliere le idee e decidere come agire. E' in quei momenti che si procura una bottiglietta d'alcol e che decide di lasciare gli strumenti informatici «in carica» come ha detto agli investigatori e ai pm. Non è chiaro se si sia sfogato con qualcuno, quella notte. Nei prossimi giorni, la Squadra mobile ascolterà i suoi amici, per capire se a qualcuno avesse parlato della rabbia che covava nei confronti di Sara e di Alessandro, il nuovo fidanzato. C'è poi il terzo elemento, difficilissimo da scardinare: quando Vincenzo stringe l'auto della ex fidanzata e scende per parlarle ha già con se la bottiglietta di alcol. E' lui stesso a raccontare che dopo una breve conversazione le ha buttato addosso il liquido. Se fosse stata destinata alla macchina di Alessandro, il nuovo fidanzatino, perché portarla con se fin dal principio?

NUOVI ESAMI MEDICI
La prossima settimana riprenderanno anche gli accertamenti sul corpo della ragazza. Il professor Giorgio Bolino, medico legale della Sapienza, ha deciso di fare una nuova tac sul collo di Sara, per capire se stringendola dalle spalle Vincenzo non solo le abbia fratturato la laringe ma sia riuscito anche a spezzarle l'osso del collo. Un elemento che potrebbe aiutare a capire se quando il suo ex fidanzato ha deciso di appiccare il fuoco che le ha bruciato circa il 25% del corpo, distruggendo soprattutto schiena e capelli, la giovane era già morta. Altro elemento per ricostruire la dinamica sarà l'esame istologico del polmone, per capire quanto siano ampie le tracce di fuliggine riscontrate inizialmente e se, quindi, Sara respirasse ancora. La polizia scientifica sta analizzando anche tampone e materiali presenti sotto le unghie, per capire se ci sia stata un'aggressione sessuale (per ora esclusa visto che la giovane era vestita) e o una colluttazione. Non è detto che la scienza basti: la differenza di forza fisica tra Sara e Vincenzo potrebbe aver evitato tracce evidenti. Lei è morta sul colpo, ma lui sulle braccia non ha neppure un graffio.