Le scuole aprono le porte, in arrivo 500 biblioteche

Le scuole aprono le porte, in arrivo 500 biblioteche
di Valeria Arnaldi
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Domenica 29 Maggio 2016, 00:43 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 12:54

Aperte al territorio e oltre l’orario scolastico, per coinvolgere un pubblico vario per età, gusti e formazione. Tecnologicamente all’avanguardia con patrimoni digitalizzati ed emeroteche on line, nonché piattaforme di prestito digitale. Arricchite da un’offerta di incontri e attività culturali. E, con la possibilità di fare “rete”. 
È «innovazione», nelle sue tante espressioni e sfumature, la parola chiave del bando appena pubblicato dal Ministero di Istruzione, Università e Ricerca per la creazione di biblioteche scolastiche o la ristrutturazione - e il ripensamento - di quelle preesistenti. Non un semplice restyling ma una vera riforma, che prende il via dagli istituti scolastici per allargare i propri orizzonti all’intera comunità, città dopo città, nell’intento di arricchire il sistema nazionale delle biblioteche. E, soprattutto, dare nuova vitalità alla lettura in un Paese che sembra averne dimenticato il piacere. 

ALLERTA ISTAT
A lanciare l’allerta sono gli ultimi dati Istat sul rapporto che gli italiani hanno con i libri. Nel 2015, è stato solo il 42% delle persone da 6 anni in su a leggerne almeno uno per motivi non strettamente scolastici o professionali. Il 58% non ne ha letto nessuno. Un dato sostanzialmente stabile rispetto al 2014, ma più basso del 2013, quando i lettori rappresentavano il 43%, e in evidente “caduta”, se si pensa che nel 2012 erano il 46%. Quanto basta per passare dall’allerta all’allarme.
 
NESSUN LIMITE
A guardare al futuro di lettura e, conseguentemente, cultura è proprio il Miur che nel bando appena pubblicato - la scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 14 luglio - ha destinato 5 milioni di euro alla creazione o riqualificazione di 500 biblioteche innovative, per un massimo di 10mila euro di finanziamento a struttura. Primo requisito richiesto, l’apertura al territorio: i volumi dovranno essere messi a disposizione della comunità, senza limiti di età o appartenenza all’istituto. Le strutture dovranno essere aperte mattina e pomeriggio e dovranno essere in sinergia con le istituzioni ed eventuali sistemi bibliotecari locali. Ripensate le modalità di accesso, cambia pure la fruizione. Il patrimonio, pure quello già acquisito, dovrà essere digitalizzato e dovrà essere garantita la catalogazione informatizzata on line dei titoli disponibili. Il prestito bibliotecario digitale dovrà essere garantito attraverso contratti di accesso a piattaforme di digital lending.
 
PROMOZIONE
La biblioteca non sarà più soltanto il luogo delle lettura “silenziosa” ma dovrà trasformarsi in un centro di promozione della lettura, attraverso incontri e appuntamenti. Insomma, dovrà farsi cuore di un’offerta culturale più ricca e attenta - pure emeroteca - nonché partecipata. A “svecchiare” idea e immagine del luogo sarà pure l’adozione di dieci nuovi titoli di narrativa pubblicati da autori contemporanei dal 2000 a oggi, scelti da studenti della secondaria di I e II grado attraverso un sondaggio nazionale che si concluderà a ottobre e intanto è al centro di un dibattito sui social con tanto di hashtag dedicato “#imiei10libri”. Tra i primi autori entrati in classifica, Niccolò Ammaniti, Alessandro Baricco, Lia Levi, Alessandro D’Avenia e Roberto Saviano. Un modo per tenere conto delle preferenze dei giovani, scegliere linguaggi più vicini a quello attuale, e perfino, forse, un piccolo escamotage per influire sulla “qualità” di lettori.
 
Ad oggi, quelli cosiddetti forti, che leggono in media almeno un libro al mese, rappresentano appena il 13,7%, mentre quelli che ne leggono non più di tre sono il 45,5%. Il “gioco” della lettura in vista del sondaggio potrebbe appassionare i più giovani e, magari, i loro genitori. È al mondo adulto, infatti, che guarda questa riforma, pensando al futuro dei “grandi” di domani e al presente di quanti i banchi li hanno abbandonati da un po’. L’idea piace a giudicare dalla risposta di pubblico di alcune biblioteche scolastiche che, rinnovate già prima del bando, oggi sono strutture modello. «Abbiamo inaugurato la biblioteca lo scorso ottobre, negli spazi dell’ex-refettorio, circondandola di laboratori per farne un centro di attività con letture e approfondimenti anche per i genitori - racconta la professoressa Cristiana Marcosano Dell’Erba, all’Istituto Comprensivo Antonio Rosmini, a Roma - I ragazzi sono stati entusiasti del progetto. Da marzo a oggi, su una popolazione di 750 studenti, abbiamo registrato circa 350 prestiti e, nell’intervallo del prestito, lo stesso volume è stato spesso letto da più compagni. Nel pomeriggio abbiamo avviato incontri per genitori, dibattendo su vari autori, da Umberto Eco a Raymond Queneau». 
 
IL TERRITORIO
Il patrimonio di 1700 titoli include graphic novel, fumetti, silent book utilizzati in lezioni di scrittura creativa e disegno, fino ad arrivare alla produzione. «I ragazzi hanno appuntamenti di produzione poetica - prosegue - e occasioni nelle quali presentano i loro lavori ad altre classi o genitori».

Vanta già sedici anni ed è ancora all’avanguardia la biblioteca dell’istituto comprensivo di Cadeo e Pontenure, in provincia di Piacenza. «Abbiamo aperto nel 2000, con l’ultimo finanziamento per le biblioteche - spiega il professor Angelo Bardini - poi ci siamo alimentati con il crowdfunding. La nostra struttura è attiva 40 ore a settimana per undici mesi. In un Paese di 6000 abitanti, contiamo circa 12mila prestiti l’anno. Abbiamo un servizio di comodato d’uso di ausili tecnologici per disabili e ci siamo associati a MLOL, portale di prestito bibliotecario on line. Coinvolgiamo i ragazzi nella realizzazione di e-book e lavoriamo per una ricca emeroteca. Speriamo di essere un esempio per molti». Più biblioteche innovative, dunque, per contrastare la dispersione scolastica. E dei lettori. 

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