Sulla vicenda Contrappunto (questo il nome del locale preso in affitto e poi subiattiftao dall'Università per Stranieri) seguita dalla Procura umbra della Corte dei Conti diretta da Antonio Giuseppone, interviene il rettore Giovanni Paciullo, condannato come membro del cda dalla Corte dei Conti «Continuo a ritenere- dice in una nota Paciullo- che l’unanime decisione assunta dal Consiglio d’Amministrazione dell’Università per Stranieri di Perugia, su proposta dell’allora Rettore Giannini e parere favorevole del Direttore Amministrativo Paola Balsamo, fu dettata dalla necessità e urgenza di destinare agli studenti spazi in un immobile, per la restante parte, già di proprietà dell’Università per Stranieri. Pertanto la conseguente delibera con cui venne deciso di affittare i locali era pienamente legittima in relazione alle particolari esigenze di carattere pubblico e l’operato dei consiglieri, che unanimemente votarono, assente da colpa e per questo da me condiviso. Anche se, per quanto mi riguarda, il collegio giudicante ha di molto ridimensionato il presunto danno erariale rimodulando la somma a mio carico a 3.900 euro, mi accingo a ricorrere, riproponendo in sede di appello, le ragioni già rappresentate»
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