Il Venezia americano comincia la scalata: Tacopina festeggia la promozione in Lega Pro

Il Venezia americano comincia la scalata: Tacopina festeggia la promozione in Lega Pro
di Vanni Zagnoli
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Lunedì 25 Aprile 2016, 15:49
Il presidente prezzemolino festeggia dagli Usa, ma tornerà per la celebrazione della Lega Pro. Mister ovunque è Joe Tacopina, quell’americano dai capelli brillantinati che era entrato alla Roma con Thomas Dibenedetto, nel 2011. Era uscito per la presidenza del Bologna, la proprietà però era di Joey Saputo, il canadese di Montelepre (Palermo), con moglie calabrese, di Cervicati, e mamma trevigiana. Joe e Joey sono andati d’accordo quasi mai, anzi non si capisce perchè Saputo (fra i 300 uomini più ricchi al mondo) si sia appoggiato a quell’avvocato onnipresente, nel calcio, per prendersi il Bologna. Non ne aveva bisogno, bastava che ascoltasse solo il genovese Salvatore Primicerio, che l’ex presidente della Roma Franco Sensi portò al Nizza come dg. Primo Salvi  è l’uomo del presidente Saputo, a Casteldebole si vede quasi settimanalmente, molto fa da Genova, mentre Tacopina da Manhattan maneggia il Venezia, risalito almeno in Lega Pro, con due giornate di anticipo. 

Joe si era lasciato male, con Joey, costretto a una buonuscita di due milioni di euro per non averlo più di traverso, nelle scelte. La sera della promozione in A del Bologna, nello scorso giugno, Tacopina gongolava in tribuna al Renato Dall’Ara, mentre Saputo era più defilato, forse neanche allo stadio. Lì Tacopina decise di prendersi i lagunari, per riportarli tra i professionisti. Sale solo la prima, dalla serie D, e la missione è stata comunque agevole. 
Il 3-3 sul campo dell’Union Ripa porta il punto necessario per brindare, a Seren del Grappa, nomi fiabeschi. I bellunesi raggiungono il pari a 2’ dalla fine, mettendo pepe sul recupero, ma non ci sono altri rischi per gli arancioneroverdi.  

Abbiamo controllato, i colori sociali non sono cambiati, nonostante due fallimenti. La promozione è meritata, in panchina c’è di Favarin, subentrato all’assonante Favaretto. Nel ’99, il Venezia si salvò in A con una delle migliori stagioni di Novellino, grazie al sinistro uruguagio di Alvaro Recoba, che azionava anche la testa di Maniero. Novellino passò al Napoli, per riportarlo in serie A, e gli subentrò Luciano Spalletti, esonerato per Giuseppe Materazzi. Lucio tornò, ma il presidente Zamparini lo licenziò di nuovo, per affidarsi a Franco Oddo, padre di Massimo, 40enne rampante sulla panchina del Pescara. Mister Emmezeta, dunque (dal nome dei supermercati friulani), era già un mangiallenatori a inizio millennio. La retrocessione venne assorbita con l’ingaggio di Prandelli, che riportò gli arancioneroverdi nell’empireo calcistico. Promozione affatto scontata per una società che solo nel ’64 aveva vissuto analoga puntata in A. Un mese e mezzo e via anche lo spettacolare Cesare Prandelli, per il pragmatismo di Beppe Iachini, ex vice di Novellino, ma all’epoca appena 38enne e anche sprovvisto di patentino. Fece da prestanome Alfredo Magni, nella seconda metà degli anni ’70 più volte vicino a una serie A impossibile con il Monza. Il binomio non evitò la serie B, nel 2005 diventata C1. Intanto la proprietà era passata a Franco Dal Cin, il friulano inventore di tanto, nel calcio italiano, che vendette il Venezia a Luigi Gallo, il quale accompagnò la società al fallimento. 

Sette anni fa il nuovo crack (proprietario era Arrigo Poletti) e la ripartenza dalla serie D, con il russo Korablin, in lotta per i playoff in C1. Un anno fa l’Fbc Unione Venezia non si iscrisse al campionato di C1, rinacque come Venezia football club società sportiva dilettantistica, dapprima con l’americano James A. Daniels alla presidenza, presto andata a Taco. Nel tempo si punterà alla serie B, in una piazza che nel ’94-’95 vide in panchina anche Ventura, pure esonerato e richiamato da Zamparini. Lo stadio Penzo è in laguna, per la Lega Pro è sufficiente, ma Zampa e poi Dal Cin volevano costruire un nuovo impianto a Tessera. 

In rosa gli unici noti sono il centrocampista Evans Soligo, 37enne già bandiera della Salernitana, e il centravanti Matteo Serafini, 38enne che nel 2006-07 realizzò una tripletta a Buffon, in serie B, con il Brescia. La garanzia è il ds, Giorgio Perinetti, romano per due volte alla Roma. Ecco, si capisce di chi sono i meriti di questa promozine, Perinetti è fra i migliori dirigenti italiani, Joseph Tacopina mette un paio di milioni di euro e la passione. Da un quartiere di New York.
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