Referendum trivelle, ecco la mappa del voto. Metà elettori M5S ha disertato le urne

Referendum trivelle, ecco la mappa del voto. Metà elettori M5S ha disertato le urne
di Diodato Pirone
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Martedì 19 Aprile 2016, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 16:04

Ma chi sono i 15.026.940 italiani che in una splendida domenica di sole sono andati a votare sulle trivelle marine? «Una solida minoranza. Che segnala al governo un'attenzione profonda all'ambiente e la diffusione di un certo umore trasversale “contro a prescindere” che non andrebbe né enfatizzato né sottovalutato», sintetizza Enzo Risso, direttore dell'istituto di sondaggi SWG. Politicamente si è smosso qualcosa? «No - risponde Risso - Con 15 milioni di votanti, livello fisiologico, non è decollato il partito unico anti-Renzi che pure si è intravisto nella campagna elettorale. Il tema “no Triv” era ultra-tecnico, non ha scaldato i cuori, nonostante qualche picco di attenzione causato dall'inchiesta lucana sul petrolio. Tuttavia va sottolineato che l'affluenza non è stata irrilevante come pure è accaduto in passato per altri referendum. In sintesi: Renzi non ne esce indebolito ma è evidente che deve considerare l'esistenza di una opposizione ramificata nel Paese».


L'INUTILE BUFERA
E così mentre in televisione e su internet infuria una polemica spesso fine a se stessa dai toni inutilmente acuti addirittura sul profilo della democrazia italiana, l'analisi del voto di domenica scorsa riserva numerosi spunti di interesse.

Il primo è senz'altro quello sul comportamento degli elettori dei partiti, a partire da quelli che fanno riferimento al Movimento 5Stelle. Ebbene, stando ai dati della SWG, solo il 46% degli elettori grillini si è recato a sostenere il referendum per il quale il partito si è speso in modo massiccio. «Fra i votanti di Grillo hanno optato per l'urna soprattutto i giovani e coloro che provengono dall'area culturale di sinistra che tradizionalmente è più sensibile ai temi ambientali», assicura Risso. Che sottolinea come gli elettorati degli altri partiti invece si siano mossi in linea con la media nazionale con la parziale eccezione di quello del Pd che, come vedremo, in parte è andato a rimpolpare l'esiguo (due milioni di voti) esercito del ”no”.
 
PARTITO PER PARTITO
Ecco i dati: se l'affluenza media nazionale è stata del 32,15%, gli elettori di Forza Italia che hanno votato sono stati il 33% del totale di questa area politica; si scende al 30% fra le falangi Democrat e al 26% fra quella della Lega. Curioso osservare che ha optato per la scheda anche il 32% di coloro che si dicono indecisi su quale partito votare e il 16% di quelli (e sono tanti, circa il 25% fra tutti gli elettori) che ormai non votano più per principio alle politiche.
Fra gli elettori dei partiti che si sono recati alle urne il “si” (che in media nazionale ha raccolto l'86,4% dei consensi) ha spopolato: 99% fra i pentastellati; 95% fra i leghisti; 93% fra i forzisti. Il “si” però precipita a quota 69% fra gli elettori democrat che hanno mostrato un comportamento piuttosto articolato visto che il 31% ha preferito votare “no”, sintonizzandosi sul comportamento annunciato da esponenti di primo piano come Pierluigi Bersani e Romano Prodi.

Alla fine della fiera, sommando coloro che non sono andati a votare a quelli che hanno votato “no”, fra tutti gli elettori del Pd solo il 21% ha aderito alle ragioni del referendum. Ragioni che - sottolinea lo scenario dipinto dall'SWG - hanno smosso poca parte della società italiana tranne quella concentrata in una fetta, sia pure minoritaria, dell'elettorato pentastellato e, sempre parzialmente, nelle regioni Basilicata (votanti al 50,2%) e Puglia (41,7%). Dunque la richiesta di referendum formulata da nove presidenti di Regione non pare aver convinto nemmeno l'elettorato di quelle Regioni.

I PROFILI
Per il resto il profilo più generico del votante ”no triv” è presto fatto: l'argomento ha convinto di più gli studenti (41%); i giovani sotto i 24 anni (35%) e la fascia di elettori che si colloca fra i 55 e i 64 anni (37%). Il tema delle trivelle marine è invece stato praticamente ignorato da chi ha più di 64 anni (fra costoro ha votato solo il 26%) e fra chi ha un basso grado di istruzione (29%). Fra i votanti inoltre ha preferito il ”si” il 90% delle donne contro l'81% degli uomini e il 90% degli studenti contro il 75% dei pensionati. Nelle città (ma non a Napoli e Milano) secondo SWG si è votato di più perché il tema “triv” era più vicino alla cultura ”urbana”.

Ultimo tema: il risultato del referendum era stato previsto dai sondaggisti? Su questo punto Risso tace. Ma non è un segreto che negli ultimi giorni della scorsa settimana erano state diffuse alcune stime che davano il quorum a portata di mano o addirittura possibile. E questo aiuta a capire meglio toni e sbandamenti delle polemiche di queste ore.

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