E ora arriva, agguerrita, anche Samsung: l'azienda coreana ha presentato Galaxy TabPro S, ibrido in piattaforma Windows 10 con un eccellente display Super Amoled da 12 pollici e tastiera fisica integrata, in una collaborazione con Microsoft che ha sorpreso molti. «In realtà sono parecchi anni che le nostre due aziende lavorano insieme», precisa Carlo Purassanta, ad di Microsoft Italia, «ma questo per noi è un sogno che si avvera».
«Abbiamo l'opportunità di allargare un mercato in cui non abbiamo grande presenza», spiega invece Carlo Barlocco, presidente di Samsung Electronics Italia, «Siamo convinti, e il mercato lo dimostra, che questa tipologia di device è l'ideale per una larga "fetta" di consumatori. Infatti nel lavoro offre l'affidabilità di un pc e la comodità di un tablet, e al contempo va bene anche per lo svago». «Gli ibridi sono il giusto compromesso - gli fa eco Purassanta - ma i pc, anche se saranno sempre meno diffusi, non scompariranno: chi per lavorare ha bisogno di macchine particolarmente potenti continuerà a utilizzarli».
I PRODOTTI
Il "nodo" dei 2 in 1 resta però il prezzo. Per acquistare un iPad Pro da 9,7 pollici ci vogliono 689 euro nella configurazione solo Wi-fi da 32 Gb, a cui vanno aggiunti 169 euro per la tastiera e altri 109 euro per il pennino. Mentre per il Galaxy TabPro S solo Wi-fi ci vogliono 1.099 euro. «Per ora ci rivolgiamo soprattutto ai manager, ma pensiamo anche agli studenti - sottolinea Barlocco - infatti prevediamo una serie di convenzioni con le università».
Ma perché Microsoft collabora a un dispositivo del genere se lei stessa ne ha prodotto uno simile, il Surface? «Quello ci è servito per introdurre il modello di ibrido basato su Windows - spiega Purassanta - Oggi siamo diventati un'azienda di piattaforme, che offre servizi più che prodotti, e siamo contenti se i nostri programmi vengono integrati su dispositivi come quelli di Samsung». Il che lascia intendere molto chiaramente che l'azienda di Redmond vuole diventare per i dispositivi mobili ciò che è stata in passato per i pc, cioè la prima fornitrice di sistemi operativi. Tanto che il prossimo obiettivo potrebbe essere tentare l'attacco a Google e alla roccaforte Android con un nuovo smartphone e un software che dovranno però essere ben più efficienti di quelli finora prodotti. E poi, una volta diffuso il "modello Microsoft", smettere di dedicarsi alla produzione di hardware. Le tappe sono chiare, resta da capire quanto ci vorrà per percorrerle.
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