Nagorno-Karabakh, venti di guerra fra Armenia e Azerbaigian. Decine di morti

Nagorno-Karabakh, venti di guerra fra Armenia e Azerbaigian. Decine di morti
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Sabato 2 Aprile 2016, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 13:55
Escalation militare nel Nagorno Karabakh. Armenia e Azerbaigian si accusano a vicenda di aver riacceso il conflitto nella zona e riferiscono di aspri combattimenti nella notte con diversi morti. Ma anche sul numero delle vittime i due paesi forniscono versione diverse.

I violenti scontri fra le forze azere e quelle armene sono in corso lungo la linea di contatto che divide le parti coinvolte nel conflitto congelato dal 1994, ma di fatto riacceso, anche se a bassa intensità, negli ultimi anni. Il presidente russo Vladimir Putin sollecita le parti a porre «immediatamente» fine ai combattimenti, ha reso noto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Mentre il ministero degli esteri precisa che Mosca ha avviato consultazioni con i partner del Gruppo di Minsk dell'Osce (i mediatori che hanno fino a ora provato senza risultati a trovare una soluzione del conflitto, ndr).

Negli scontri di oggi sono morti 18 soldati armeni e altri 35 sono rimasti feriti, ha detto il presidente armeno Serzh Sargsyan durante una riunione del consiglio di sicurezza nazionale a Ierevan. Almeno 12 soldati azeri sono morti nei combattimenti, ha riiferito il ministero della Difesa di Baku.

Erevan rivendica anche che un elicottero (o un drone) azero è stato abbattuto vicino alla linea di contatto che divide le parti, la distruzione di un carro armato e che incursori azeri arrivati nella regione sono stati neutralizzati, accusando l'Azerbaigian di aver dato inizio alla pesante offensiva. Baku, a sua volta, accusa le forze militari armene di aver iniziato a colpire le postazioni azere lungo il confine di fatto e gli insediamenti in cui vivono gli abitanti del Nagorno Karabakh azeri costretti a lasciare le loro case durante la guerra costringendo il governo ad adottare «misure urgenti».


Intanto una fonte del ministero della Difesa dell'autoproclamata repubblica del Nagorno-Karabakh afferma che i militari azeri morti nei combattimenti siano molti più di dodici, addirittura 40 o 50, stando a dati preliminari «che devono ancora essere verificati». Il ministero della Difesa azero a sua volta afferma che oltre 100 militari armeni sono rimasti uccisi negli scontri. L'Azerbaigian non distingue tra truppe armene e miliziani separatisti del Nagorno-Karabakh, sostenuti da Ierevan.

Anche un bambino sarebbe stato ucciso e altri due feriti dai razzi grad lanciati dal confine azero, denuncia Stepanakert (la capitale della autoproclamata repubblica del Nagorno Karabakh sostenuta, ma non riconosciuta formalmente, dall'Armenia, ndr).

Proprio ieri il vice presidente americano Joe Biden, che a margine del vertice sulla sicurezza nucleare a Washington ha incontrato separatamente i presidenti di Armenia, Serzh Sarkisian, e Azerbaigian, Ilham Aliyev, ha sollecitato una soluzione pacifica al conflitto. Biden, si legge in un comunicato della Casa Bianca, aveva espresso «preoccupazione per le continue violenze, sollecitato il dialogo e sottolineato l'importanza di una soluzione completa della crisi per la sicurezza, la stabilità e la prosperità a lungo termine della regione».

Primo conflitto a riesplodere prima ancora del crollo dell'Unione sovietica, quello del Nagorno Karabakh rimane come altri irrisolto: oltre al territorio della regione, rimangono occupati dalle forze sostenute dall'Armenia altri sette distretti azeri (una porzione di territorio pari al 20 per cento di quella totale dell'Azerbaigian). Baku denuncia un milione di sfollati e profughi interni.



 
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