Israele, turista Usa ucciso e 11 accoltellati. La polizia elimina i 4 assalitori palestinesi

Israele, turista Usa ucciso e 11 accoltellati. La polizia elimina i 4 assalitori palestinesi
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Martedì 8 Marzo 2016, 20:59 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 14:26
Un turista americano morto, 11 feriti e quattro assalitori palestinesi uccisi dalle forze di polizia israeliane. E' il pesante bilancio delle ore che hanno preceduto l'arrivo a tel Aviv del vicepresidente Usa Joe Biden. A Jaffa è stato ucciso un turista americano da un diciottenne di Qalqilyia in Cisgiordania che ha ferito gravemente altre 10 persone, fra le quali la moglie dello statunitense. L'assalitore ha prima colpito tre persone nella zona del porto e poi, fuggendo sul lungomare, ha accoltellato altri passanti nei pressi di un ristorante. L'uomo è poi stato ucciso dalla polizia.

A Gerusalemme, un uomo stamani ha aperto il fuoco con un fucile contro alcuni poliziotti nella Città Vecchia, ferendo un agente in modo grave. Nella fuga, l'assalitore è riuscito a ferire un altro agente della polizia israeliana. In un altro attacco, verificatosi a Petah Tikva, un palestinese di 20 anni ha accoltellato un ebreo ultraortodosso all'uscita di un negozio. La vittima e il proprietario del negozio sono riusciti a bloccare l'assalitore, uccidendolo. In precedenza, ancora a Gerusalemme, una donna palestinese aveva tentato di accoltellare alcuni agenti di polizia a Hagai Street, teatro di numerosi attacchi di questo tipo. La donna, una 50enne residente a Gerusalemme Est, è stata uccisa dagli agenti.

L'ARRIVO DI BIDEN
La nuova ondata di attacchi palestinesi è avvenuta a poche ore dall'arrivo del vicepresidente Usa Joe Biden nella regione per una visita di due giorni preceduto dalla notizia di un piano del presidente Barack Obama per rilanciare, anche tramite Risoluzione al Consiglio dell'Onu, i negoziati di pace. Biden - che stasera ha incontrato l'ex capo dello stato Shimon Peres non molto distante da dove è avvenuto l'attacco di Jaffa - domani vedrà il premier Benyamin Netanyahu, il presidente Reuven Rivlin e, il giorno dopo a Ramallah, anche il presidente palestinese Abu Mazen. Fonti della Casa Bianca - citate dai media israeliani - hanno spiegato che la visita di Biden non porterà «svolte» nella attuale situazione del conflitto, ma è vero anche che il vicepresidente Usa incontra Netanyahu all'indomani della scelta di quest'ultimo di non andare a Washington per l'impossibilità, vista la cadenza degli impegni, di incontrare Obama.

Una mossa decisa dopo che la stessa Casa Bianca aveva spiegato che era stato Netanyahu - atteso per il 20, quando Obama partirà per la storica visita a Cuba - a dire no alla proposta di un incontro anticipato al 18 marzo. Una precisazione a cui l'ufficio del primo ministro ha replicato questa mattina sostenendo che la decisione è stata presa a causa dell'infuocata campagna elettorale negli Usa e per la volontà, visti gli incontri chiesti a Netanyahu, di non dare indiretto appoggio ad alcuno dei contendenti. Molti analisti hanno sottolineato che - oltre il dissidio storico fra Netanyahu e Obama sull'Iran - sembra stia pesando su rapporti anche la mancata intesa sul 'quantum' dei nuovi aiuti militari Usa a Israele.

Un quadro che potrebbe complicarsi ulteriormente con il piano di Obama, rivelato dal Wall Street Journal, e che prevede - prima che il presidente lasci la Casa Bianca - il riavvio dei negoziati di pace, anche attraverso una Risoluzione all'Onu: una mossa questa fortemente sgradita a Israele. Nel piano ci sarebbero lo stop di Israele alle colonie in Cisgiordania; il riconoscimento di Gerusalemme Est come capitale palestinese; la creazione di due Stati in base ai confini armistiziali del 1949 tra l'esercito israeliano e i vicini arabi. Una scelta, questa, per favorire lo scambio di territori, visti gli insediamenti israeliani realizzati dal 1967 in poi. Fatto sta che la situazione sul terreno resta pessima: come dimostrano gli attcchi odierni. Lo Shin Bet - la sicurezza interna - sta analizzando come ipotesi se gli attacchi di oggi abbiano dietro una strategia, visto l'arrivo di Biden nella regione. Non ultimo anche per il fatto che l'incontro tra il vicepresidente Usa e Peres è avvenuto a poca distanza dall'attentato di Jaffa.

HAMAS
Hamas si è felicitato per gli attacchi condotti oggi in rapida successione da palestinesi a Gerusalemme, a Petach Tikwa e a Jaffa (Tel Aviv). «Ci felicitiamo per quelle operazioni eroiche» ha detto Hamas, in un comunicato. «Dimostrano che sono destinati a fallire i tentativi di eliminare la intifada, la quale invece continuerà fino al raggiungimento dei suoi obiettivi».
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