«Gli alieni? Esistevano ma si sono già estinti»: la teoria degli scienziati australiani

«Gli alieni? Esistevano ma si sono già estinti»: la teoria degli scienziati australiani
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Sabato 23 Gennaio 2016, 14:10 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 13:48
Gli alieni non ci contattano semplicemente perchè si sono estinti: è questa l'originale ipotesi formulata dagli astrobiologi dell'Università nazionale australiana per spiegare la difficoltà di trovare segni di vita nell'universo nonostante il cosmo (come sottolinea il cosiddetto paradosso di Enrico Fermi) brulichi di pianeti potenzialmente abitabili.

Secondo la teoria, presentata sulla rivista Astrobiology, la mancanza di segnali da parte di E.T. non è da ricondurre alla scarsa probabilità che la vita si formi su questo o quel pianeta. Il punto è che le forme di vita più primitive, una volta comparse, sono molto fragili. «Per questo - spiega il coordinatore dello studio, Aditya Chopra - pensiamo che raramente riescano ad evolvere abbastanza in fretta per poter sopravvivere» alle condizioni ambientali in rapido mutamento. «Per rendere abitabile un giovane pianeta - prosegue il ricercatore - le forme di vita devono riuscire a regolare i gas serra, come l'anidride carbonica, in modo da mantenere le temperature superficiali stabili». Questo è ciò che è accaduto sulla Terra e che, probabilmente, non è riuscito su altri pianeti. Basti pensare, ad esempio, a Marte e Venere: 4 miliardi di anni fa anche loro potevano presentare condizioni favorevoli alla nascita della vita. Dopo 1 miliardo di anni, però, il clima su Venere è diventato troppo caldo e quello di Marte troppo freddo per garantire la sopravvivenza di eventuali forme di vita comparse nel frattempo, che così potrebbero essersi estinte.

Alla luce di questa ipotesi, l'universo potrebbe essere visto come un grande “cimitero”. Per Charley Lineweaver, dell'Istituto di Scienze planetarie dell'ateneo australiano, «la maggior parte dei fossili presenti nell'universo potrebbero appartenere a forme di vita microbica ormai estinta, non a forme di vita più complesse e pluricellulari, come quelle i dinosauri o gli ominidi nostri antenati».
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