Ex medico 95enne di Auschwitz a processo dopo 65 anni: uccise 3681 ebrei

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di Ida Artiaco
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Martedì 19 Gennaio 2016, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 08:27
Dopo ben 65 anni un ex medico di Auschwitz andrà a processo, in Germania, con l’accusa pesantissima di aver partecipato ad almeno 3681 omicidi. Hubert Zafke, oggi 95 anni e residente nella Germania dell’Est, è stato citato in giudizio per essere stato tra i responsabili dell’eccidio di migliaia di deportati nel famoso lager tra l’agosto e il settembre del 1944. Comparirà il prossimo 29 febbraio davanti alla corte regionale di Neubrandenburg.

Lo scorso giugno il tribunale si era rifiutato di aprire un procedimento a suo carico per il precario stato di salute dell’imputato. Ma la sentenza è stata invalidata a dicembre e, nonostante la corte abbia riconosciuto che Zafke soffra «di problemi cognitivi e di scarsa capacità fisica», l’iter processuale dovrebbe concludersi a marzo. Gli verranno anche garantite tutte le cure necessarie per poter procedere regolarmente con le sedute in aula.

Zafke svolse la sua attività di medico nel campo di concentramento di Auschwitz tra il 15 agosto e il 15 settembre 1944, quando arrivarono nel lager ben 14 treni carichi di 498 uomini, 442 donne e 79 bambini ebrei, provenienti da Lione, Rodi, Trieste, Vienna, Mauthausen e Westerbork. Tra di loro c’era anche Anna Frank. Il personale sanitario giocò un ruolo fondamentale nell’omicidio delle persone deportate: erano a capo delle selezioni che decidevano chi avrebbe dovuto vivere e chi morire, e finivano nella maggior parte dei casi i più deboli con iniezioni di fenolo.

L’imputato, secondo l’accusa, pare fosse consapevole di trovarsi all’interno di un campo di sterminio e partecipò attivamente alla sua organizzazione e all’eccidio di migliaia di ebrei. Zafke era già stato condannato subito dopo la Liberazione, nel 1948, a tre anni di prigione come guardia del campo di Auschwitz-Birkenau. Tornato in libertà, è diventato padre di quattro bambini e ha iniziato una carriera nel settore delle vendita di prodotti agricoli.

Il suo caso è stato poi riaperto in seguito alla condanna a 5 anni di un ex guardia del lager, John Medjanjuk, avvenuta nel 2011 a Monaco, per il concorso nell’omicidio di oltre 20mila persone. Il che ha costituito un precedente importante: è stata infatti la prima volta che per una sentenza di questo genere non è stata necessaria la presenza di nessun testimone oculare per dimostrare la colpevolezza dell’imputato. Già nel mese di aprile 2015, Oskar Groening, 94enne ex contabile del campo di sterminio, è stato condannato a 4 anni di reclusione per il coinvolgimento nell’uccisione sistematica di 300mila persone. Altri tre processi contro tre guardie naziste, tra cui una donna, sono ancora in corso, e nove sono sotto inchiesta.
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