Rugby Side
di Paolo Ricci Bitti

 Rugby World Cup, il segreto dell'arma letale dell'Irlanda è la mamma del capitano Geremia O'Connell

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Giovedì 1 Ottobre 2015, 11:56
 Per lei è sempre il suo bambino, il suo Geremia (Jeremiah), anche se gli altri lo chiamano con il primo nome Paul, perché insomma, per un condottiero… E’ sempre il suo “piccolo” anche se è alto quasi due metri, pesa 110 chili ed è sempre (in campo, eh) dannatamente spietato. E’ sempre il suo bambino anche la compianta Mary Wollstonecraft Godwin in Shelley avrebbe potuto trovare in lui parecchi motivi di ispirazione. Scoperto il segreto di Paul Jeremiah O’Connell, 36 anni, 113 caps, gigantesco capitano dell’Irlanda che domenica attende gli azzurri come farebbe una tigre (celtica) che aspetta il passaggio di un topolino. Il segreto dell’arma letale degli irlandesi è la mamma, la signora Shelag, da Limerec, l’età non si dice ma che adora vestiti e cappellini a fiori sì. E’ stata lei a essere raggiunta da una telefonata l’altro ieri: era il centralino del The Irish Examiner che cercava la signora O’Connell per darle una bella notizia. Non solo la mamma del capitano irlandese aveva risposto esattamente alle 8 domande del quiz-concorso (mica facile, ce n’era una terribile sul fuorigioco) ma poi è stata anche fortunata ad essere sorteggiata fra migliaia di concorrenti. “Signora, complimenti: ha vinto il viaggio superlusso tutto compreso per andare a vedere il big match Francia-Irlanda l’11 ottobre a Cardiff”. “Eh, come dice, davvero? Sono contenta, ma, mi scusi, sa: potrebbe essere un problema se io sono parente del capitano dell’Irlanda, parente molto stretta, sono la mamma”. “Assì, intanto le faccio altri complimenti, poi, mi faccia vedere, no, nessun problema, basta che non sia parente di un dipendente del giornale. Allora, buon viaggio, chi porterà con sé, suo marito?”. Diavolo di una mamma, a parte il fatto che adesso le avanzano i due biglietti per Cardiff che aveva già in tasca, per forza che poi, grazie alla sua competenza e passiona ovale, le è cresciuto un fenomeno come Paul Jeremiah. La prima cosa che mi viene in mente, a mo’ di buon presagio, è che in effetti anche tra gli azzurri potrebbe in futuro capitare qualcosa del genere: Paola Berlato è la mamma del mediano di apertura Tommaso Allan, lei ha persino giocato con la nazionale e, in tutto il mondo ovale che ha una storia su tre secoli, non era mai avvenuto un caso così: in nazionale la mamma, in nazionale il figlio.
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