Quest'America
di Anna Guaita

Bambini, cani e biblioteche: un tris vincente

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Giovedì 29 Novembre 2012, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 07:47
Cari lettori, confesso che ho cominciato questo blog con un interesse esclusivamente americano, ma imprevedibilmente ha imboccato una strada diversa, e dall’America mi ha portato in Italia. Volevo inizialmente parlarvi di un cane, Marconi, che è impegnato in tanti compiti umanitari, e che ammiro molto. Marconi è il fratellastro della mia cagna, Dora. Sono figli di uno stesso padre e diverse madri, sono tutti e due spinoni italiani, una razza che sta crescendo di popolarità qui negli Usa. Vengono dall’allevamento Del Caos, di Madison, nel Wisconsin. La mia Dora è una vera clown, affettuosa e divertente, che ama scarpinare con noi nei boschi del Connecticut, nuotare nei laghi (meglio se gelati), sguazzare nel fango, infilarsi nei cespugli più fitti, tuffarsi nella neve, e poi russare pacifica per ore sul suo divano. Marconi è un cane da terapia. E’ serio, adulto, affidabile, tranquillo. E’ appena stato premiato come miglior cane da terapia della città di New York. La sua padrona è Cooper Lawrence , una scrittrice e anchor di un programma radiofonico, che lo ha educato a prestare tanti servizi preziosi che portano un raggio di luce nella vita di persone che soffrono. E fra questi servizi c’è anche il ruolo di compagno di lettura per i bambini nelle biblioteche cittadine. E’ stato attraverso Marconi e Cooper che ho scoperto l’esistenza di un programma educativo qui negli Stati Uniti, che si chiama R.E.A.D. (Reading Education Assistance Dogs, Cani d’Assistenza alla Lettura), che si impegna con fantasia e pazienza per aiutare i bambini a imparare a leggere. L’associazione porta uno dei suoi cani nelle scuole o nelle biblioteche pubbliche, e qui lo mette accanto a un bambino che legge ad alta voce. Il bambino cioé legge al cane, che se ne sta lì paziente, educato a guardarlo e dargli la sua attenzione. Gli psicologi confermano che per i più piccoli è estremamente educativo e rilassante poter leggere a un cane, e che davanti all’animale sdraiato con l’aria pacifica, un bambino perde le inibizioni, supera anche ostacoli difficili, e legge più speditamente. Non si sente giudicato, come sarebbe se leggesse a un adulto o ai compagni di classe. Si diverte, e divertendosi accelera il suo apprendimento. Volevo dunque spiegarvi meglio come funziona R.E.A.D., ma quando ho contattato la sede principale, nello Utah, per avere ulteriori informazioni, ho scoperto che il programma esiste anche in Italia. Ho avuto modo così di entrare in contatto con Antonella Emilitri, una straordinaria signora, una bibliotecaria per l’appunto, che insieme al marito Renato Roberti fa parte del CACE “Cani d’Assistenza e da Conforto in Emergenza”. Antonella e Renato hanno a loro volta scoperto l’esistenza del progranma R.E.A.D. mentre cercavano informazioni utili per allargare e perfezionare il loro lavoro volontario di conduttori di cani da conforto e assistenza. Oggi - con l’aiuto e la supervisione del R.E.A.D. americano - hanno creato un totale di otto unità R.E.A.D-Italia. Che la loro sia una passione lo ammette Antonella stessa: «Cosa ci può essere di più bello, emozionante, sorprendente per una bibliotecaria come me, impegnata come volontaria nella pet therapy, scoprire i suoi due amori sintetizzati in un unico magico momento?» Dallo Utah, dall'America del West, la "lettura agevolata dalla presenza di cani" si è estesa a tutta l'America, e poi al Canada, alla Gran Bretagna, alla Spagna e anche all'Italia, per la precisione alle scuole e alle biblioteche della Lombardia, dove operano le squadre formate da Antonella e Renato. Una stupenda iniziativa per insegnare ai bambini ad amare i libri e la lettura, e aiutarli a superare complessi e difficoltà di apprendimento . Non vi dico altro. Vi consiglio vivamente di visitare il sito di R.E.A.D Italia. E se fra i lettori ci sono dei bibliotecari che amano i cani, vi invito anche a contattare Antonella Emilitri, chissà che anche voi non possiate ricavarne un ”magico momento”.
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