Degrado capitale: mutande e calzini stesi davanti alla Domus Aurea

Degrado capitale: mutande e calzini stesi davanti alla Domus Aurea
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Lunedì 8 Giugno 2015, 13:34 - Ultimo aggiornamento: 21:35

Continua, imperterrita, la saga di Degrado Capitale.

L'immagine che pubblichiamo oggi, scattata dal fotografo Francesco Toiati, è la rappresentazione poetica dello squallore: un paio di mutande e un paio di calzini pendono solitari su una delle ringhiere che circonda (e che dovrebbe proteggere) le rovine della Domus Aurea.

D'altronde, quale posto migliore per stendere ad asciugare la biancheria intima se non una prestigiosa zona archeologica?

E così, dopo Trastevere (dove una coppia ha pensato bene di mettersi a fare sesso in mezzo ai rifiuti di fronte al cinema Nuovo Sacher) e la stazione Termini, il cui ingresso è stato utilizzato da un uomo per espletare i propri bisogni fisiologici davanti a tutti, ora è il turno della gloriosa residenza dell'imperatore Nerone.

Stavolta non sono persone a creare il caso, ma oggetti.

Che però ben rendono l'idea della sporcizia e della sciatteria che regnano su Roma. Un tempo Nerone, oggi mutande. Più simbolico di così.

Da Colle Oppio a Ostiense, la musica non cambia. Perché all'ombra della Piramide Cestia staziona sempre qualcuno che, dopo aver bivaccato a lungo, lascia puntualmente un tappeto di lattine e bottiglie vuote. Certo che, rispetto alle mutande della Domus Aurea, sembra quasi normale. E a Roma, purtroppo, lo sta diventando.

«Da mesi come Fdi-An denunciamo il degrado in città, dal centro alle periferie. Le immagini del Messaggero, che ritraggono indumenti intimi penzolanti su una delle ringhiere che circonda le rovine della Domus Aurea, parlano chiaro e sono lo specchio di una Capitale sporca e abbandonata - dice Lavinia Mennuni, consigliere capitolino di Fdi-An - Presenteremo un’interrogazione sulla vicenda, è inammissibile che quella che fu la casa dell’Imperatore Nerone sia ridotta a scenario desolante. Stesso degrado anche in periferia con le aree verdi del tutto trascurate e senza manutenzione. Questa è Roma a pochi mesi dal Giubileo, sciatta e senza guida».

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