Morta Daniza: l'orsa catturata non è sopravvissuta. E' polemica

Morta Daniza: l'orsa catturata non è sopravvissuta. E' polemica
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Giovedì 11 Settembre 2014, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 15:04

L'orsa Daniza non sopravvissuta alla narcosi che stata effettuata nella notte per catturarla. A comunicarlo la Provincia di Trento. Si tratta dell'orso che a Ferragosto, in presenza dei propri cuccioli, aveva ferito un uomo nei boschi del Trentino.

La cattura Le informazioni sulle operazioni di cattura dell'orso sono state fornite dalla Provincia di Trento in una nota, in cui viene spiegato: «In ottemperanza all'ordinanza che prevedeva la cattura dell'orsa Daniza, dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi. L'intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l'orsa, che tuttavia non è sopravvissuta».

Il decesso «È stato possibile catturare con la medesima modalità, per poi prontamente liberarlo - aggiunge la Provincia - anche uno dei due cuccioli, che è stato dotato di marca auricolare per assicurare il costante monitoraggio. A tal fine sul posto è già operativa la squadra d'emergenza». La Provincia conclude spiegando che dell'episodio sono stati informati il ministero dell'Ambiente, l'Ispra e l'Autorità giudiziaria. Per Daniza l'autopsia è prevista già in giornata.

Il bestiame sbranato Negli ultimi giorni l'orsa Daniza avrebbe sbranato alcune pecore. La segnalazione arriva da un boscaiolo di Borzago che racconta di essersi trovato nella notte tra martedì e mercoledì a tu per tu con l'orsa uscita da un ovile dove aveva appena ucciso tutte le pecore, otto. Il plantigrado - racconta l'uomo al quotidiano Trentino - si è alzato sulle zampe posteriori con l'intenzione di attaccare con le zampe anteriori. Il boscaiolo è riuscito però a scappare in tempo. La scorsa settimana la stessa Daniza, notata con i cuccioli a Caderzone Terme e a Bocenago, avrebbe ucciso altre pecore e una capra.

Bufera sul web Il decesso dell'animale ha immediatamente scatenato una bufera di reazioni. Nelle settimane scorse molte associazioni animaliste si erano mobilitate contro la cattura dell'orsa. Su Twitter spopolano gli hashtag #iostoconDaniza e #danizalibera e si moltiplicano i messaggi di condanna per la morte del mammifero. «Se solo riusciste a pensare che avete ucciso una madre..- scrive Rina in un tweet - una madre che ha solo avuto la colpa di essere tale.. #daniza #vergogna». Migliaia i tweet dedicati all'orsa. «Gli animali seguono l'istinto di sopravvivenza - scrive Fran - gli uomini quello della stupidità.Bisognerebbe imparare invece di ritenersi superiori #daniza». E ancora «#Daniza Ti hanno fatta fuori.. È una vergogna - scrive Loredana su Twitter - Non siamo riusciti a difenderti Le bestie sono tra noi e non tra voi» e «Morta l'orsa #Daniza . La volevano morta - riporta David - questo si era capito. Spero sia contento,ora, il cercatore di funghi».

Il boscaiolo aggredito: ricevo minacce «Sulla morte dell'orsa Daniza non voglio dire niente, dovete capire il mio stato d'animo, ormai da tempo ricevo continue minacce su internet», ha detto Daniele Maturi, il raccoglitore di funghi di Pinzolo che fu aggredito e ferito dall'orsa. E ' in seguito a questo episodio che la Provincia autonoma di Trento emanò l'ordinanza per la cattura di Daniza cui seguì la protesta di alcuni gruppi di animalisti sfociata in varie manifestazioni fra cui l'occupazione della sede della Provincia a Trento e un corteo a Pinzolo. Nel corso di quest'ultima manifestazione si erano verificati momenti di tensione con un gruppo di abitanti favorevoli alla cattura dell'orso e solidali con il loro compaesano aggredito, accusato da alcuni animalisti di avere ingigantito l'episodio dell'incontro con l'orso. Accuse che l'uomo ha sempre respinto difendendo la versione dei fatti subito fornita.

L'Enpa: il ministro dell'Ambiente si dimetta «Ciò che è accaduto all'orsa Daniza non è un incidente né un fatto casuale: è un animalicidio in pieno regola. Nei giorni e nelle settimane passate avevamo più volte chiesto di lasciare in pace l'animale, arrivando a diffidare le autorità locali: questo è il risultato della caccia alle streghe, del clima di terrore scatenato contro il povero plantigrado». Lo dichiara la presidente dell'Ente nazionale protezione animali (Enpa), Carla Rocchi, che preannuncia una mobilitazione legale da parte dell'associazione. «Insieme alle centinaia di migliaia di cittadini che si sono schierati con noi a difesa di Daniza - prosegue Rocchi - consideriamo responsabili di questa morte tutte le autorità che hanno fatto del terrorismo psicologico contro l'orso: in primis la Provincia di Trento e gli amministratori locali ed i politici locali che hanno scatenato questa guerra di religione. Ma anche coloro i quali hanno materialmente eseguito l'intervento di telenarcosi. Al riguardo chiediamo di sapere se tale intervento sia stato posto in essere da personale medico-veterinario e se siano state rispettate tutti i protocolli veterinari». Inoltre, l'Enpa si chiede quale ruolo abbia giocato il ministero dell'Ambiente in questa vicenda «visto che si è dimostrato incapace di tutelare l'animale». Per questo l'associazione chiede le dimissioni immediate del ministro. «Chi a vario titolo è coinvolto nell'animalicidio di Daniza stia sicuro di non dormire sonni tranquilli - aggiunge la presidente dell'Enpa - questo per noi e per tutti i cittadini italiani che hanno preso a cuore il caso dell'orsa è il punto di partenza di una battaglia che porteremo avanti finché Daniza non avrà giustizia».

Le reazioni «Con la morte dell'orsa Daniza lo schifo e la vergogna sono stati raggiunti. Contro la mamma orsa si è costruito un accanimento da parte delle istituzioni che hanno portato alla sua morte e per questi motivi ritengo che la procura, sulla base del nostro esposto già presentato, debba aprire immediatamente un'inchiesta penale». Lo afferma il co-portavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. «È morta per mano delle istituzioni un'orsa che voleva difendere i propri cuccioli dal pericolo e ora anche i piccoli cuccioli sono in pericolo di vita senza la protezione della loro mamma. Chi doveva difendere l'orsa, ovvero il ministero dell'Ambiente - prosegue Bonelli - ha assunto una posizione indecente e fuori dall'ordinamento giuridico italiano. I boschi non sono degli zoo e un bosco senza animali sarebbe come una città senza umani e da questi atti purtroppo e drammaticamente si misura anche il grado di non civiltà della nostra società».

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