Legge elettorale, Letta: no a liste bloccate. Attacchi di Renzi? Io penso a fare

Enrico Letta
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Giovedì 23 Gennaio 2014, 20:57 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 08:08

La decisione di Renzi di intervenire sulla legge elettorale e sul bicameralismo un fatto assolutamente positivo e io lo sostengo, ha spiegato Enrico Letta, intervistato a 'Otto e mezzo', su La7. Poi, però, ha aggiunto una postilla significaticva: «Se in Parlamento c'è un accordo largo alcuni aspetti» della riforma del voto «possono essere modificati. Io ad esempio credo che i cittadini debbano essere resi più partecipi nella scelta dei candidati».

Io e Renzi. «Ognuno ha il suo carattere e, come gli italiani hanno capito, noi siamo molto diversi», è quindi tornato a marcare la sua distanza dal sindaco e al contempo ha di nuovo espresso fiducia nell'azione del segretario: «Lui ha una grande forza nell'interpretare il suo ruolo ed io penso possa essere indirizzata in positivo, il Paese non ha bisogno di diatribe». Poi, però, ha rilanciato un tema che potrebbe rendere le cose non facili al sindaco di Firenze: «Ora che non c'è Berlusconi possiamo pensare a una legge sul conflitto di interesse».

Le bordate di Renzi. «Con Renzi c'è una normale dialettica politica», ha continuato Letta rispondendo alla domanda se gli costi fatica non replicare alle critiche del segretario Pd. «Non ho sempre taciuto, io parlo agisco e faccio ciò che è necessario fare quando si è nel mio ruolo. Oggi sono in questo ruolo e devo attuare un programma e fare cose. Lui non ambisce a prendere il mio posto, l'ha confermato lui stesso, dopodichè vorrei parlare di cose», ha aggiunto. «Oggi ha confermato, ed io mi fido dei suoi impegni pubblici, il suo impegno a lavorare insieme in questo anno», ha sottolineato, dopodiché ha annunciato che parteciperà alla direzione del Pd che varerà il Jobs act e sul patto di governo di Matteo Renzi sul lavoro.

Il rimpasto. Renzi «non ha mai posto così la questione», ha poi risposto a una domanda della Gruber che gli chiedeva il perché del «no» del segretario del Pd ad un ingresso dei 'renziani' nella compagine di governo, nell'eventualità di un rimpasto.

L'operato del governo. «Si fanno tanti discorsi, ma andiamo ai fatti: l'Italia era pesantemente in crisi e io dico tre cifre da quando abbiamo iniziato a lavorare a maggio: nel terzo trimestre 2013, si è fermata la recessione e nell'ultimo la crescita, dopo due anni di calo; la crescita dell'industria dopo 26 mesi a novembre è ripartita, elemento essenziale, ed il debito per la prima volta dopo due anni nel terzo trimestre 2013 è sceso. Tre dati che dicono che non tutti i problemi sono risolti ma la strada per uscire dalla crisi è imboccata», ha aggiunto il premier.

«La legislatura ha molti mesi davanti a sé». Renzi stila l'elenco dei fallimenti? Enrico Letta non si scompone e assicura che il suo governo avrà «altri mesi davanti a sé perché sono assolutamente determinato a proseguire l'opera di risanamento del paese e a lottare contro la disoccupazione», ha detto Letta che ha rivendicato le misure messe in campo su quest'ultimo campo: «io credo che 40 mila italiani si ricorderanno di noi: 20 mila over 50 e 20mila sotto i 30 che hanno trovato lavoro grazie ai nostri incentivi. Questo mi interessa: le persone in carne e ossa».

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