Legge elettorale, Renzi: «Imporrò il maggioritario»
Epifani: «E' già la posizione del Pd»

Legge elettorale, Renzi: «Imporrò il maggioritario» Epifani: «E' già la posizione del Pd»
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Martedì 22 Ottobre 2013, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 13:29
Botta e risposta sulla legge elettorale tra Matteo Renzi, candidato alla segreteria del Pd, e Guglielmo Epifani, attuale segretario del partito. Ad aprire le "danze", è stato il sindaco di Firenze. Ospite al videoforum di Repubblica.it, Renzi ha sottolineato che il "suo" Pd «imporrà» una legge di «impianto maggioritario». «Noi imporremo una legge elettorale, se vinciamo le primarie - ha detto Per questo dico andiamo alla Camera anzichè al Senato: abbiamo una maggioranza molto forte sia con una parte di Sc che con Sel. I numeri ci sono».



A stretto giro la replica di Epifani: «Il sistema maggioritario a doppio turno è storicamente la posizione del Pd. Poi la questione è come realizzarlo», dice il segretario rispondendo a Renzi che denuncia «giochini» nel Pd per un modello proporzionale.



«Basta Pd con la puzza sotto il naso». Vanno presi i voti anche di Grillo e del centrodestra, ha sottolineato «Io - ha aggiunto - della sinistra con la puzza sotto il naso non ne posso più, la sinistra che si crogiola nel com'è bello partecipare mi manda fuori di testa». Quella sul fatto di guardare solo ai voti fuori dal campo storico del Pd, ha evidenziato il sindaco, «è una polemica poco comprensibile: uno che si candida a fare il segretario del Pd è evidente che vuole i voti» e questo è dimostrato anche da passaggi specifici del documento programmatico a sostegno della sua candidatura, in particolare sul fronte del pubblico impiego. Dopo di che «se vogliamo vincere le prossime elezioni qualcosa a Grillo e qualcosa al centrodestra oltre all'astensione va presa perchè se non la prendi devi prendere il voto di Brunetta in Parlamento». «Io - ha concluso - della sinistra con la puzza sotto il naso non ne posso più, non mi piace la sinistra che si crogiola nel com'è bello partecipare, mi manda fuori di testa. Dobbiamo avere fame di vincere». E questo non può essere un atteggiamento che viene tacciato di essere «rozzo o volgare», invece «proviamoci: io non voglio vincere perchè mi piace arrivare per primo ma perchè penso che per ricercatore che è costretto ad andare all'estero a lavorare, per un artigiano per un giovane disoccupato, noi abbiamo più risposte degli altri».



Anche in questo caso Renzi ha sollevato la reazione di esponenti del partito. Su tutti Massimo D'Alema: «Prendiamo i voti di quei cittadini che hanno cambiato opinione e hanno deciso di votare per noi: spero Renzi voglia dire questo.
Perchè se continuano a votare per il Pdl o Grillo, è bene che non votino per le primarie». «Innanzitutto - prosegue D'Alema - queste dichiarazioni mi pare che avrebbero un senso, se noi fossimo alle primarie per la candidatura per le elezioni. Perchè è chiaro che alle elezioni politiche si cerca di conquistare i voti degli altri partiti. Ma noi stiamo eleggendo il segretario del Pd. Ho l'impressione che Renzi non si renda conto di qual è l'oggetto. A me non sembra molto normale che il segretario del Partito democratico lo eleggano gli elettori del Pdl. Sarebbe come se l'amministratore del mio condominio lo eleggessero quelli del palazzo di fronte». «Renzi lancia degli appelli come noi fossimo alla vigilia della campagna elettorale e dovessimo scegliere il candidato per la campagna elettorale. Ma non è così. Non c'è la campagna elettorale, il presidente del Consiglio si chiama Enrico Letta e allo stato delle cose Renzi non è chiamato a sostituirlo. Non serve nemmeno il capo di un Governo ombra, perchè si sceglie quando al Governo ci sono gli avversari». «Renzi è un ragazzo che suscita tante speranze - ha concluso D'Alema - tanta passione e ciò ne fa un asset per il nostro partito. Mi auguro ne faccia buon uso. Se vuole usarlo come trampolino di lancio per Palazzo Chigi, gli consiglio cautela, perchè la piscina è vuota».
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