Kickasstorrents, il sito pirata bloccato dalla Gdf resta accessibile

Kickasstorrents, il sito pirata bloccato dalla Gdf resta accessibile
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Giovedì 24 Maggio 2012, 13:50 - Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 18:08
ROMA - Stop al sito kickasstorrents.com, uno dei pi grandi supermarket mondiali per scaricare musica, film, videogiochi e software pirata. Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cagliari, in attuazione di un provvedimento emesso dal sostituto procuratore della Repubblica di Cagliari, Giangiacomo Pilia, ha inibito l'accesso dall'Italia agli internauti sul portale utilizzato per scaricare file. L'accesso al sito, che per qualche tempo dopo l'intervento della Gdf è risultato difficile, è tuttavia ancora possibile anche dall'Italia.



Dopo l'operazione «The pirate bay» nel 2008 e la definitiva «chiusura dei battenti» di «Btjunkie» nel febbraio 2012, le fiamme Gialle hanno individuato un'ulteriore super piattaforma pirata, virtualmente allocata nelle Filippine e con server sparsi in tutto il mondo. Il sito, forte dei suoi 10 milioni di torrent attivi, riceve oltre tre milioni di visite giornaliere da tutto il pianeta e l'Italia sinora era il terzo Paese per provenienza di utenti alle spalle solo di India e Usa.



Centinaia di migliaia di italiani usavano regolarmente ogni giorno la superpiattaforma digitale pirata per scaricare, in alta definizione e qualità digitale, musica, film, videogiochi e software, sempre aggiornatissimo anche con le ultime uscite commerciali e in contemporanea con le anteprime cinematografiche.



«Kickasstorrents (o Kat, come meglio noto ai web-surfers) ospitava - hanno spiegato i Finanzieri - numerosi banner pubblicitari, producendo guadagni per i gestori stimati in oltre 8,5 mln di dollari l'anno. Dal punto di vista investigativo l'operazione Last Paradise presenta pregevoli aspetti qualificanti, tra i quali spicca quello della permanenza degli effetti inibitori all'accesso dall'Italia alla piattaforma pirata globale». L'Operazione odierna segue quelle già eseguite e denominate «Little angel» (riguardante il sito pirata «Linkstreaming») e «Poisonous dahlia» (inerente la piattaforma del falso multimediale «Btjunkie»).




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