Traffico: Open Bus promossi, ma la sfida ora é sulla sicurezza dei turisti

Open Bus a Roma
di Luisa Mosello
3 Minuti di Lettura
Sabato 21 Novembre 2015, 15:04 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 18:58

Turismo e trasporti a Roma. In un momento come questo, in cui la città è stretta fra lo stato di allerta e i falsi allarmi come quello della bomba alla stazione metro di Lepanto, sembrerebbe un legame “ad alto rischio”.

Ma non era certo nelle intenzioni dei ricercatori dell’Università La Sapienza, autori dell’indagine, condotta molto prima degli attentati di Parigi, sull’impatto degli Open Bus sulla viabilità urbana. Ai “bisonti” tante volte al centro di polemiche e attacchi è stato dedicato lo studio realizzato dal Centro di Ricerca per il Trasporto e la Logistica dell’ateneo romano. A commissionarlo il Comitato Trasporto di Linea (che riunisce marchi storici del “turismo su gomma” quali Arrivederci a Roma, Carrani Tours, Green Linea, Sata e Sit) che ha anche annunciato la prossima costituzione, in vista del Giubileo, di un osservatorio permanente.

A leggere i dati, ottenuti analizzando le corse effettuate dagli Open Bus, i chilometri anno prodotti e le emissioni generate, gli autobus dedicati ai viaggiatori ne escono promossi: “A dispetto delle polemiche spesso sollevate dai Municipi più centrali di Roma”, come sottolineato dal Comitato, l’impatto sul traffico del centro città rappresenta appena lo 0,4% del totale, contro un 90,9% del traffico privato (escludendo Atac e Ncc) e un 6 % del trasporto merci.

Anche i dati sulle emissioni risulterebbero non eccessivi: a questi bisonti con le ruote vanno infatti attributi il 2% di SO2, il 5% di PM, l’8% di NOX e quote insignificanti di CO rispetto al totale. "I risultati della ricerca scientifica dell'Università La Sapienza confermano finalmente il grave errore di prospettiva fin qui commesso dall'Amministrazione capitolina – ha evidenziato la rappresentante del Comitato Clara Fraticelli- I servizi di trasporto Open Bus offerti dalle aziende private romane contribuiscono infatti a limitare fortemente la congestione del traffico cittadino e suppliscono alle evidenti carenze della rete Atac, di per sé inadeguata a garantire la mobilità degli stessi residenti romani.

Il contrasto alla nostra attività imprenditoriale è quindi un esercizio di miopia politica che muove da un preconcetto ideologico: serve soltanto a compromettere lo sviluppo tanto dell'offerta turistica quanto di un'importante risorsa economica locale".

Ma ora la vera sfida è garantire la sicurezza a quei turisti, tanti o pochi, che arriveranno per il Giubileo alle porte. Dare a Roma l’immagine di destinazione sicura sarebbe oggi molto importante –ha spigato Paolo Delfini del Ctl- Il visitatore tende a muoversi dove percepisce una situazione di controllo, anche del traffico, al di là dell’appeal dei siti archeologici, monumentali e museali”.