Londra brucia, è guerriglia: centinaia
di arresti. Rivolta a Birmingham/VIDEO

Agenti in tenuta antisommossa a Hackney
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Lunedì 8 Agosto 2011, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 8 Settembre, 23:10
ROMA - Dopo la seconda notte di guerriglia a Londra, gli scontri non solo non accennano a placarsi, ma si sono estesi in vari quartieri della citt, mentre la rivolta scoppiata anche a Birmingham. Il tutto sull'onda della manifestazione di protesta scoppiata a Tottenham nella notte tra sabato e domenica per l'uccisione di giovedì scorso, da parte della polizia, di Mark Duggan, un 29enne di colore, padre di quattro figli.



Premier, ministro Interno e sindaco interrompono le vacanze. A causa della situazione d'emergenza il ministro dell'Interno, Theresa May, è già tornata a Londra, interrompendo le vacanze, per gestire da vicino la situazione. Il premier David Cameron ha interrotto anche lui la vacanza in Toscana ed è partito in serata per Londra, dove domani presiederà una riunione d'urgenza. Il sindaco della città, infine, anche lui in vacanza, farà ritorno a Londra domani.



Schermaglie fra polizia e giovani incappucciati, nel pomeriggio, nel quartiere londinese di Hackney, popolare rione dell'East End. I facinorosi hanno prima assaltato le vetrine di alcuni negozi e poi si sono diretti verso un autobus intrappolato nel traffico. Alle 16.20 (le 17.20 in Italia) un gruppo di giovani ha cominciato a lanciare sassi contro gli agenti e contro le auto della polizia. Altri hanno fatto irruzione in un negozio della catena JD, iniziando a saccheggiarlo, prima di essere dispersi dalla polizia. Sono oltre 200 i poliziotti arrivati ad Hackney subito dopo l'inizio dei primi disordini. Un cordone di agenti ha presidiato la strada principale del quartiere. «Almeno 215 persone sono state arrestate e 25 sono state ufficialmente incriminate in seguito ai disordini» ha detto stasera Theresa May, ministro dell'Interno britannico.



Centinaia di turchi difendono le case con i bastoni. Ad Hackney nella via principale di Kingsland Road, centinaia di uomini della comunità turca e curda sono scesi per strada armati di sbarre e bastoni e hanno risposto alle violenze scatenate da bande di giovani, prevalentemente neri. «Stiamo proteggendo le nostre case, questa è guerra - ha detto un residente - Questa è la nostra zona. Loro vengono verso i nostri negozi e noi li scacciamo a bastonate».



In serata si sono registrati disordini e tafferugli tra agenti di Scotland Yard in assetto antisommossa e bande di giovani incappucciati anche nei quartieri di Peckham, dove un'abitazione privata è stata data alle fiamme, e Lewisham, alla periferia meridionale di Londra. Il copione sembra essere lo stesso che ha caratterizzato le altre due notti di rivolte: ragazzi con il volto coperto, sassi contro la polizia, bottiglie incendiarie contro negozi e automobili, vetrine infrante e saccheggi. Bande di facinorosi assaltano a ripetizione ora un negozio, ora un ristorante e poi lanciano oggetti di fortuna contro gli agenti. Volantini con le istruzioni su come evitare l'arresto vengono distribuiti in alcune zone di Londra.



Birmingham, attacchi ai negozi. In serata u
n gruppo di persone ha attaccato alcuni negozi, rompendo le vetrine e rubando merce nella città di Birmingham, a nord di Londra. È il primo episodio di questo tipo nel centro dell'Inghilterra, segno che le violenze che hanno toccato la capitale britannica negli ultimi tre giorni si sono estese. «Diversi fabbricati nel centro sono stati attaccati e le vetrine di alcuni negozi sono state mandate in frantumi, merce è stata rubata in altre zone» ha riferito la polizia del West Midlands. Bande di giovani col volto coperto - riferisce la Bbc on line - hanno tra l'altro frantumato la finestra di un McDonald's vicino alla cattedrale, mentre un testimone ha raccontato di aver notato danneggiamenti nella storica area centrale di Colmore Row. Dal primo pomeriggio di oggi la polizia è presente nei quartieri centrali della città con un enorme spiegamento di forze. La polizia del West Midlands ha confermato i disordini e i danneggiamenti. «Non tollereremo violenze e i danneggiamenti nell'Inghilterra centrale. Stiamo lavorando per assicurare alla giustizia i responsabili dei danneggiamenti il prima possibile - ha detto una fonte della polizia - Stiamo sta operando in zona per riportare la calma nel centro e proteggere la popolazione locale e i commercianti».



Oltre 100 persone arrestate è incece il bilancio dell'operazione di Scotland Yard dopo la seconda notte di disordini e saccheggi a Londra. Trentacinque gli agenti rimasti feriti in due giorni di scontri.



Dopo Tottenham, dove la protesta è scoppiata nella notte tra sabato e domenica - a seguito della manifestazione di protesta per l'uccisione giovedì da parte della polizia di Mark Duggan, un 29enne di colore, padre di quattro figli - la notte scorsa le rivolte si sono diffusa a Enfield, Walthamstow e Waltham Forest nel nord della capitale e Brixton nel sud dove uto della polizia sono state attaccate, negozi assaliti.



La polizia - che ha schierato gli agenti anti-sommossa - riporta quella che definisce «attività criminale copycat», cioè tesa ad imitare i fatti della notte precedente, nelle diverse zone dalla città da parte di bande di centinaia di giovani.



«Gli agenti sono shoccati dal livello di violenza nei loro confronti: almeno nove agenti sono rimasti feriti nella notte dopo i 26 della notte scorsa - ha dichiarato il comandante della Met Police, Christine Jones - noi non tollereremo questa violenza e continueremo ad assicurare i criminali alla giustizia».



Anche i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per spegnere diversi incendi appiccati dai rivoltosi, tra i quali quello ad un negozio a Brixton Road, si legge sul sito della Bbc.



Mentre si teme per una terza notte di disordini in tutta Londra, Scotland Yard finisce nuovamente sotto attacco, dopo essere stata investita dalle polemiche per lo scandalo delle intercettazioni illegali del gruppo Murdoch. La polizia della capitale, dopo gli episodi di guerriglia urbana delle notti scorse, è stata fortemente criticata per non essere riuscita a proteggere negozi e proprietà private dalla violenza dei teppisti. Ma non solo: sotto esame è anche l'operazione in cui è rimasto ucciso Mark Duggan, il giovane freddato giovedì scorso dagli agenti che cercavano di arrestarlo. La pallottola rimasta conficcata nella radio di un'auto della polizia sarebbe infatti stata sparata non dalla vittima, ma da un agente. Secondo un esame iniziale, il proiettile era infatti ad espansione, di un tipo in dotazione alla polizia. Se così fosse, la versione iniziale di Scotland Yard secondo cui gli agenti avrebbero risposto al fuoco di Duggan verrebbe contraddetta e, di conseguenza, potrebbe aumentare il rischio di futuri disordini.



Per Scotland Yard questo non è proprio un momento facile. Meno di un mese fa il suo capo Sir Paul Stephenson si era dimesso in seguito allo scandalo delle intercettazioni del News of the World. Dopo la pubblicazione di svariate storie di agenti corrotti, la popolarità della forza di polizia più celebre al mondo è ai minimi storici e l'ultima cosa di cui ora avrebbe bisogno è un'inchiesta sull'uccisione di un sospetto spacciatore. Pare che gli agenti volessero compiere un arresto preventivo nei confronti di Duggan in vista del carnevale di Notting Hill a fine mese, un evento durante il quale circolano numerose sostanze stupefacenti. Secondo altre voci circolate nelle ultime ore, la miccia che ha fatto esplodere i disordini di sabato notte a Tottenham sarebbe stato il pestaggio da parte di alcuni agenti di una ragazzina di 16 anni. Alcuni sostengono che la giovane abbia tirato alcune pietre alla polizia, altri invece che si sia semplicemente avvicinata agli agenti per parlare con loro. Fatto sta che gli agenti avrebbero risposto prendendola a manganellate e per questo motivo la gente avrebbe a sua volta attaccato la polizia. Un video su YouTube mostra gli agenti scontrarsi con una manifestante, mentre i presenti urlano: «È solo una ragazzina».
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