A raccontare la vicenda, in una lettera inviata al quotidiano "Il Gazzettino", il padre di un diciassettenne padovano che transitando da via Roma verso piazza Cavour è stato fermato da un agente che lo ha multato. «Il 23 marzo scorso, mio figlio torna da scuola e mi racconta di un notevole ritardo nell'ingresso alle lezioni in quanto alle 8,15 stava transitando sul Liston in bici, correndo a zig zag e ascoltando musica tramite cuffia ad alto volume - racconta l'uomo -. Un vigile lo ha fermato, gli ha chiesto i documenti e gli ha contestato la violazione. Ho anche chiesto a mio figlio se per caso non avesse fatto qualche gesto o detto qualche parola di troppo nei confronti dell'agente, ma mi ha assicurato di no. In quel tratto vige il divieto di transitare in bici dalle 8 e, ribadisco, non contesto la multa anche se a quell'ora sono in molti a violare la regola. Il ragazzo ha chiesto il verbale ma il vigile, voltandogli le spalle per andarsene, ha annunciato che sarebbe stato inviato a casa. Ed è arrivato dopo un mese».
Il verbale è stato recapitato un paio di giorni fa e subito pagato, in caso contrario dopo 5 giorni la sanzione sarebbe salita a 218 euro. «Se fai un errore è giusto che paghi, lo trovo corretto, ma vorrei far notare, per esempio, come sia in centro città che in particolare in via Aspetti, gli extracomunitari non vengono fermati o quasi perché non hanno i documenti, scappano, se ne infischiano e anche con arroganza».