La misura è stata annunciata da Grillo in occasione della presentazione dei lavori del 68/mo Comitato regionale Oms Europa che inizieranno da lunedì a Roma. L'obiettivo sembrerebbe condiviso anche dal ministero dell'Economia: «Le prime interlocuzioni che ci sono state con il dicastero dell'Economia, in vista della legge di bilancio - ha affermato il ministro - ci incoraggiano».
Una revisione del sistema dei ticket era stata già avviata dall'ex ministro Beatrice Lorenzin con l'avvio di un tavolo. La svolta è stata più volte richiesta anche dalle associazioni dei cittadini e da Cittadinanzattiva, secondo una cui elaborazione ammonterebbe a circa 4 miliardi di euro l'anno la spesa delle famiglie italiane per i ticket sanitari (3 mld) e le visite fatte in extramoenia (1 mld), ovvero nell'ambito dell'attività libero-professionale dei medici negli ospedali.
Tuttavia, in 4 anni, come emerge dai dati 2018 della Corte dei Conti, le entrate per lo Stato derivanti dai ticket sanitari per visite ed esami medici sono calate del 13% perchè è aumentato il ricorso dei cittadini al privato: il gettito annuo per lo Stato derivante dai ticket sulle prestazioni sanitarie (ad esclusione dei farmaci) è passato da 1,548 mld di euro del 2012 a poco più di 1,348 del 2016 e a 1.336 nel 2017. Oltre che sul fronte delle famiglie, Grillo ha anche annunciato il proprio impegno rispetto al problema della carenza di medici.
È infatti in arrivo un decreto 'sblocca-concorsì per i medici, per fare fronte alla carenza di specialisti ovviando al fatto che vari bandi vadano al momento deserti. «Dovremo fare un provvedimento d'urgenza - ha spiegato - altrimenti c'é il rischio che si interrompano i servizi e non possiamo permetterlo. Il decreto mira a garantire la copertura di medici specialisti almeno per quest'anno, in attesa della più ampia riforma della formazione medica».
L'obiettivo, dunque, è «sbloccare i vincoli e le incompatibilità al fine di permettere ai medici laureti l'accesso ai concorsi e bandi per le specialità», contro l'emergenza dei bandi medici che vanno attualmente deserti, dalle convenzioni alla medicina generale, dalla pediatria di libera scelta all'area dell'emergenza e urgenza.
Intanto, i medici sono sul piede di guerra e non escludono lo sciopero generale a novembre: la situazione, denuncia il principale sindacato medico, l'Anaao-Assomed, «non è più tollerabile, con un Servizio Sanitario Nazionale precipitato in una crisi di risorse economiche ed umane che ne mette a rischio il futuro, mentre gli stipendi sono bloccati al 2010».
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