Il volto nero di James Bond

Il volto nero di James Bond
di Gloria Satta
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Sabato 11 Agosto 2018, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 18:52
Un nuovo James Bond dalla pelle nera? È sempre più vicino. Riprende vigore la candidatura dell’attore britannico Idris Elba, 45 anni, alla successione di Daniel Craig che si è dichiarato pronto ad appendere il revolver al chiodo dopo il 25esimo film della saga creata da Ian Fleming (ancora senza titolo, sarà diretto da Danny Boyle e uscirà l’8 novembre 2019). Dopo anni di indiscrezioni, rumors e smentite in cui il nome di Elba è stato ricorrente, questa volta a parlare è una voce titolata: quella di Barbara Broccoli, storica produttrice della fortunatissima saga di spionaggio. «I film di 007 riflettono il presente, quindi le nostre porte sono aperte a un protagonista di colore», ha detto la signora al regista Antoine Fuqua (The Equalizer) che caldeggiava la candidatura dell’interprete della serie The Wire al grido di «avete bisogno di una forte presenza scenica e Idris la possiede, sbrigatevi a scritturarlo finché è ancora in forma».

FLEMMA ED ELEGANZA
Inglese originario della Sierra Leone, una madre del Ghana, aitante ed estroverso, all’attivo blockbuster come Avengers, Thor, Star Trek ma anche film d’autore come Beasts of No Nation e La lunga strada verso la libertà in cui interpretava il ruolo di Nelson Mandela, Elba è dotato di flemma, fascino, eleganza. Sembra dunque avere tutti i requisiti per incarnare l’agente segreto di Sua Maestà che dal 1962 a oggi ha conquistato la popolarità globale grazie agli interpreti che negli anni si sono passati il suo smoking, il suo sex appeal, il suo proverbiale sangue freddo: l’irresistibile Sean Connery, il quasi sconosciuto George Lazenby (messo da parte dopo un solo film, Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maestà del 1969) l’ironico Roger Moore, l’impostatissimo Timothy Dalton, l’eclettico Pierce Brosnan e lo stesso Craig che, carismatico e brutale, è forse il più vicino al personaggio complesso, a tratti dark, creato da Fleming. Il nome di Idris come possibile successore di Daniel era filtrato per la prima volta nel 2014, quando gli hacker divulgarono le mail riservate della Sony.

Ma l’attore mise subito le mani avanti: «Sono troppo vecchio per il ruolo di Bond», disse, scatenando immediatamente il toto-007. Tutti i professionisti britannici tra i 30 e i 40, da Tom Hardy a Tom Hiddleston, da Henry Cavill-Superman a Jamie Bell, da Jack Huston (star di Boardwalk Empire) a Andrew Lincoln (The Walking Dead) finirono così nel calderone delle supposizioni che non risparmiarono nemmeno David Beckham, a caccia di un lavoro dopo il ritiro dal calcio.

MINORANZE ALLA RISCOSSA
Sarà davvero Elba il nuovo 007? Dopo aver interpretato quattro film uno più fortunato dell’altro (con un miliardo e 100 milioni di dollari incassati nel mondo, Skyfall è stato il più redditizio dell’intera saga), Craig ha preso la decisione inappellabile di smettere e, una volta archiviata la nuova interpretazione, proverà a scrollarsi definitivamente di dosso il personaggio che gli ha dato la fama e la ricchezza, «ma con il quale non andrei mai a cena», ha dichiarato con onestà. E i tempi, come dice la signora Broccoli, sono più che maturi per uno 007 di colore: non dimentichiamo le martellanti campagne a favore della valorizzazione delle minoranze (come #oscartoowhite) che l’anno scorso regalarono l’Oscar a Moonlight, un piccolo film tutto di neri, e hanno visto il trionfo di tanti talenti afroamericani.
Ma chi si ostina a cavalcare l’aria del tempo è già andato oltre: nell’era di #MeToo comincia infatti a prendere piede la richiesta di un super agente segreto in gonnella.

SPIE AL FEMMINILE
Abbiamo avuto un esercito di seducenti Bond Girl (perfino una Bond Lady: la 50enne Monica Bellucci protagonista di Spectre) a fare da contorno, dentro il letto e fuori, alle imprese di 007 e oggi, a sentire gli irriducibili della parità di genere, è venuto il momento di assegnare il ruolo del mattatore a una signora. Con buona pace di Ian Fleming che aveva creato un eroe indiscutibilmente maschio e macho. E sono partite le candidature. Il web aveva nei mesi scorsi indicato Gillian Anderson, l’attrice australiana lanciata dal ruolo dell’agente Dana Scully nella serie-cult X-Files, 50 anni appena compiuti. Con la benedizione dell’interessata: «Ci sto, mi candido al ruolo», aveva twittato. Si era parlato poi di Charlize Theron, la star sudafricana già collaudata nei panni della spia nel recente film Atomica Bionda. Ed era entrata in gioco perfino di Priyanka Chopra, la protagonista della serie Quantico.

CINQUE CONTRO UNO
Ma qualcuno insorge. «Immaginare uno 007 donna sarebbe un errore», ha detto Rachel Weisz, attrice premio Oscar e non a caso moglie di Craig. «Ipotesi assurda», ha rincarato Halle Berry, che nel 2002 è stata una Bond Girl dal fascino felino, accanto a Brosnan, in La morte può attendere. Per ora siamo alle chiacchiere. Per vedere una spy-story totalmente al femminile bisognerà aspettare l’uscita di 355, il film di Simon Kinberg interpretato dalle superstar Jessica Chastain, Marion Cotillard, Penélope Cruz, Lupita Nyong’o e Fan Bingbing. Cinque agenti segrete sexy e agguerrite, soprattutto decise a spodestare 007 dall’immaginario collettivo. Buona fortuna. Sarà la sfida del secolo.
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