Tempi non solo remoti, ma sepolti in eterno, a giudicare dalle ultime prodezze che si son viste a Piazza di Trevi. Una turista italo-americana quarantenne e un’olandese diciannovenne, durante le vacanze romane con famiglia al seguito, si sono trovate fianco a fianco davanti al capolavoro di Nicola Salvi. Era l’ora del tramonto, quando il sole ancora caldo è restio a andare via, e la giornata cede all’indolenza. Le due turiste volevano farsi un selfie e avevano scelto, entrambe, la stessa postazione. Mancanza di classe, disprezzo per le forme, alterazione dovuta all’afa, non si sa per quale ragione, ma hanno iniziato un alterco, che è subito degenerato in un accapigliamento da bestie primitive, con urla, schiaffi, pugni, spintoni, minacce, e l’intervento dei rispettivi familiari che anziché interporsi cercando di rappacificarle, hanno cominciato a dare manforte alle due menadi, partecipando direttamente alla contesa e distribuendo a loro volta calci e pugni fra la folla.
Difficile immaginare che la stessa rissa potesse scoppiare a Parigi a Place Vendôme, oppure a Londra, davanti al Big Ben. La rissa a Roma, purtroppo, ha un suo perché.
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