Beyoncé "regina" di Vogue rivela: «In gravidanza pesavo 100 chili. Ho ancora la pancia ma va bene così»

Beyoncé "regina" di Vogue rivela: «In gravidanza pesavo 100 chili. Ho ancora la pancia ma va bene così»
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Martedì 7 Agosto 2018, 16:29 - Ultimo aggiornamento: 20:03

«Durante l'ultima gravidanza sono arrivata a quasi 100 chili. Sono dovuta rimanere un mese a letto e mi hanno fatto un cesareo d'urgenza». A parlare è Beyoncé, regina (oltre che del pop) della famosa "September" issue di Vogue. La cantante, immortalata da Tyler Mitchell, fotografo afro americano che lei stessa ha voluto per gli scatti (e che è diventato il primo di colore a firmare una copertina del magazine), torna a parlare di se stessa in un'intervista a tutto campo che affronta gli ultimi anni della sua vita, il rapporto con il marito Jay Z dopo il tradimento, ma anche l'accettazione del proprio corpo dopo la gravidanza.

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«Ad oggi le mie braccia, spalle, seno e cosce sono più tonde di prima. Ho un po' di pancetta da mamma, ma non ho fretta di sbarazzarmene, penso che sia questa vita vissuta - spiega Queen B. - Quando sarò pronta ad avere la tartaruga, lavorerò finchè riuscirò ad ottenerla. Ma ora come ora mi sento di essere dove dovrei essere». 
 

 

@Beyonce, in her own words, gets real and raw about body acceptance, opening doors for the next generation of artists, her own family ancestry, and more in our September issue cover story. Tap the link in our bio to read the full piece. Photographed by @tylersphotos, fashion editor @tonnegood, Vogue, September 2018.

Un post condiviso da Vogue (@voguemagazine) in data:


Copricapo floreale, pochissimo trucco e volants firmati Gucci, Beyoncé è una persona oggi totalmente diversa da quella che, fasciata in outfit mimetici, cantava "Survivor" insieme alle Destiny's Child. «Guardo la persona che ero a 20 anni e vedo una ragazza preoccupata di piacere a tutti. Ora mi sento molto più bella, molto più sexy e molto più interessante». 
 

Per le sue due figlie, Blue e Rumi, vorrebbe che potessero «vedersi amministratrici delegate, boss, e che sappiano che possono scrivere il copione delle loro vite, dire quello che pensano e non preoccuparsi di stare in una determinata categoria. Potranno esplorare ogni religione, innamorarsi di ogni etnia e amare chi vogliono amare». 
 

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