«Voleva continuamente parlare del rapimento di Emanuela Orlandi», l'ex super testimone condannato per molestie ai carabinieri

Il Tribunale di Viterbo
di Maria Letizia Riganelli
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Giovedì 14 Giugno 2018, 18:40
«Voleva continuamente parlare del rapimento di Emanuela Orlandi e visto che la Dda non lo seguiva più ha iniziato a dire che avrebbe denunciato tutti dal presidente della Corte d’Appello di Roma a quello della Cassazione». 
Maurizio Giorgetti, il supertestimone del rapimento avvenuto nel 1983 a Città del Vaticano è stato condannato - a un anno e 10 giorni di reclusione - ieri mattina dal Tribunale di Viterbo per evasione e molestie ai carabinieri di Soriano nel Cimino, piccolo centro in cui vive da anni.
A inchiodarlo le testimonianze del comandante della Stazione e di un appuntato. 
«Iniziava a chiamare dalle 8 del mattino – racconta in aula il militare – e non smetteva fino a sera. Importunava tutti indistintamente. Voleva denunciare le autorità perché nessuno lo ascoltava più». 
Telefonate e visite in caserma andate avanti fino al 2017. 
«A dicembre del 2013 era ristretto ai domiciliari – spiega il comandante dei carabinieri di Soriano – poteva uscire solo dalle 10 alle 12 per motivi di salute, ma alle 15.10 ce lo siamo ritrovati in caserma. Sempre per parlare della Orlandi.  Aveva una vera e propria persecuzione per quel caso e ingigantiva tutto. Lavorando troppo con la fantasia. Ci minacciava di interessare del fatto anche il comando generale dei carabinieri. Ha anche fatto gestacci ai colleghi». 
Maurizio Giorgetti è stato per anni il supertestimone del caso di Emanuela Orlandi. La 15enne sparì misteriosamente il 22 giugno del 1983. Quella che all'inizio poteva sembrare come un'ordinaria sparizione di un'adolescente divenne presto uno dei casi più oscuri della storia italiana, che coinvolse il Vaticano, lo Ior, la Banda della Magliana e i servizi segreti di diversi Paesi. Ma cosa sia accaduto in realtà, a tutt'oggi, non è stato ancora chiarito.
Per anni Giorgetti ha puntato il dito contro i membri della banda della Migliana. Ma le sue dichiarazione non sono mai state considerate attendibili.
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