Quattrocento fisici di tutto il mondo dal 4 al 9 giugno a Bologna per parlare delle ultime scoperte

Fabiola Gianotti
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Lunedì 21 Maggio 2018, 17:05
Bologna si prepara ad accogliere la sesta conferenza internazionale dedicata alla fisica del Large Hadron Collider (Lhc) di Ginevra organizzata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare in collaborazione con l’Università di Bologna e il Cern, da lunedì 4 a sabato 9 giugno presso il Convento di San Domenico (Piazza San Domenico, 13). Cinque giorni di discussioni e confronto con 400 fisici provenienti da tutti i Paesi del mondo per raccontare, discutere e confrontarsi sui risultati emersi negli ultimi anni riguardanti la fisica delle particelle. Un convegno che si apre alla città di Bologna per raccontare con taglio divulgativo le due scoperte più sensazionali della fisica contemporanea assieme alle loro protagoniste: l’aula magna di Santa Lucia ospiterà mercoledì 6 giugno alle 21 Fabiola Gianotti, Direttrice Generale del Cern e Marica Branchesi, del Gssi dell’Aquila, le scienziate che hanno avuto un ruolo di primaria importanza nei complessi esperimenti che hanno stabilito l’esistenza del bosone di Higgs e delle onde gravitazionali.

La Gianotti parlerà della famosa particella, teorizzata nel 1964 da Peter Higgs e rilevata per la prima volta nel 2012 con gli esperimenti condotti proprio all’Lhc.
Marica Branchesi, nominata recentemente dalla rivista Nature tra le dieci persone più influenti dell'anno in ambito scientifico per il suo contributo allo studio delle onde gravitazionali, parlerà della scoperta che ha scosso il mondo, spalancando le porte a una nuova comprensione dell’universo. Sul palco saranno presenti anche Francesco Ubertini, magnifico rettore dell’Università di Bologna che ospita la serata e il vicepresidente dell’Infn Antonio Zoccoli.
«Il mondo della ricerca può essere percepito come qualcosa di lontano ed incomprensibile - dice Lorenzo Bellagamba, fisico dell’Infn e curatore di questo incontro – dimenticando che essa ha ricadute spesso imprevedibili ma di enorme portata per l’intera società. Si pensi al World Wide Web, la rete globale che ha profondamente rivoluzionato il nostro modo di vivere, che proprio al Cern fu inventata all’inizio degli anni Novanta come strumento di scambio di informazioni tra i fisici delle particelle».
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