La storia. È durata fino a ieri la speranza di salvare il piccolo Davide, quasi quattro anni, che la sera del 10 maggio scorso è stato tradito da un boccone, un pezzetto di wurstel finito per traverso: non respirava più quando il papà e il nonno, in una corsa disperata, sono arrivati nella sede della Croce blu di Guidonia, dove è stato rianimato dopo più di venti minuti di manovre e trasportato in condizioni gravissime al policlinico Gemelli. Davide non ce l’ha fatta.
I GENITORI
Un dramma senza confini per una giovane famiglia, con un altro piccolo in arrivo. Un colpo al cuore per le comunità di Montecelio, dove Davide abitava con i genitori, e Sant’Angelo Romano, paese di origine della famiglia, che per quel bambino hanno sperato fino alla fine. Nella parrocchia di Sant’Angelo, diretta da don Adrian Lupu, quella speranza l’hanno tenuta accesa con la preghiera, sera dopo sera. Portandola anche in pellegrinaggio al santuario della Santissima Trinità. Ed è sconforto nella sede della Croce blu dove medici e infermieri, dando anima e corpo, erano riusciti a rianimarlo dopo quella drammatica apnea. Erano passate da poco le 20 di giovedì scorso quando nella sede di Casal Bianco, base del servizio di 118 locale, è scattata l’emergenza. Padre e nonno si erano precipitati in macchina da Montecelio, dove la giovane famiglia risiede. Gli operatori sanitari, che hanno incrociato il dramma durante il cambio turno, non hanno mollato nemmeno per un momento pur di lasciare accesa la speranza, in attesa dell’eliambulanza che è atterrata in strada per prelevarlo.
L’EMERGENZA
«Non abbiamo mai smesso di pensare a lui in questi giorni e a crederci, come quella terribile sera – dice il presidente della Croce blu, Mariano Buttari, con la voce rotta dall’emozione – Oggi questa notizia ci turba profondamente. Se ci sarà l’assenso della famiglia dedicheremo al piccolo Davide il prossimo corso Pbls, quello per insegnare le manovre salvavita che chiunque, una volta apprese, può praticare sui bimbi in caso di emergenza». Che Davide possa essere l’angelo custode di altri bambini. L’abbraccio forte alla famiglia arriva anche dalla squadra di calcio della Polisportiva Sant’Angelo Romano che domenica prossima scenderà in campo a Sora con il lutto al braccio. Il funerale del bimbo non è stato ancora fissato. Intanto il caso ha riportato in primo piano una battaglia storica dei cittadini di Guidonia: quella di avere un posto di primo soccorso attrezzato per emergenze come questa. Quelle in cui conta praticare le manovre di rianimazione il prima possibile.
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