Omofobia, più di 50 vittime al giorno: ma solo 1 su 40 denuncia

Omofobia, più di 50 vittime al giorno: ma solo 1 su 40 denuncia
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Mercoledì 16 Maggio 2018, 11:44 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 19:49

Più di 50 vittime di omofobia al giorno. Oltre 20 mila chiamate nell'ultimo anno da tutta Italia. E 3.200 sono ragazzini minorenni. Tra i 12 ed i 25 anni sono oltre 400 i casi di gravi maltrattamenti familiari segnalati. E solo 1 su 40 ha il coraggio di denunciare. Sono questi i dati forniti dal numero verde contro l'omo-transfobia Gay Help Line 800 713 713, nella giornata mondiale contro l'omofobia

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«Il dato che emerge maggiormente nell'ultimo anno, è il crescente livello di omofobia con un incremento del 2% (ora al 72%) ed un aumento del 4% (ora al 17%) dei ricatti a scapito delle persone lesbiche e gay non dichiarate - dichiara Fabrizio Marrazzo, Portavoce di Gay Center e Responsabile del Numero verde Gay Help Line – la comunicazione tramite social, rende sempre più facilmente ritracciabile l’orientamento sessuale degli utenti, potendo monitorare i gruppi di interesse, le amicizie, etc. , esponendo in questo modo le persone LGBT più facilmente alle violenze ed ai ricatti di singoli o gruppi. Un altro dato che emerge è anche l’età sempre più giovane degli aggressori e ricattatori che in diversi casi sono anche minori. Restano costanti i casi di genitori che non accettano l'omosessualità dei figli e che come rilevato, anche in passato, nel 30% dei casi arrivano a segregarli in casa ed a sottoporli a violenze, per almeno 400 casi l’anno».
 


Dato allarmante è che ancora oggi il 15,1% degli italiani ha una opinione estremamente negativa sulle persone LGBT, dichiarando di provare disgusto o che gli omosessuali sono contronatura. Continua Marrazzo: «Il dato più allarmante e che solo 1 vittima su 40 circa, pensa che denunciare possa migliorare la propria situazione, specialmente i più giovani, che temono oltre alle discriminazioni anche la reazione della propria famiglia. In particolare, gli studenti ci dichiarano che difficilmente trovano nella propria scuola docenti o adulti che li potrebbero aiutare. Per questo è importante l'approvazione di una legge contro l'omo-transfobia che preveda un piano di intervento, che consenta di supportare le vittime su tutto il territorio nazionale».

In quest’ultimo anno abbiamo attuato azioni a sostegno delle vittime con il supporto dell’OSCAD e del MIUR per gli studenti. Proprio dalle scuole viene un messaggio di speranza, come dall’alberghiero di Formia che ha lanciato con un nostro progetto Laboratorio Rainbow, il video:

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