Roma, banda di bulli terrorizzava i Castelli, minori costretti a spacciare

Roma, banda di bulli terrorizzava i Castelli, minori costretti a spacciare
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Giovedì 19 Aprile 2018, 11:06 - Ultimo aggiornamento: 11:08

A capo della banda di bulli che terrorizzava i ragazzini dei Castelli Romani c'era un sedicenne. Erano in sei, si atteggiavano da piccoli "boss", costringevano altri ragazzi a spacciare e consegnare loro il ricavato.  I carabinieri della stazione di Grottaferrata hanno smantellato la banda composta da due 19enni, due 26enni, un 17enne e il capo di 16 anni.  Ai minori è stata notificata un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della permanenza in casa, emessa dal Gip del tribunale per i minorenni. Sono accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata, lesioni personali,  violenza e minaccia.  A carico dei maggiorenni, sono state emesse misure cautelari coercitive del divieto di dimora in Grottaferrata e Frascati, con obbligo di presentazione in caserma dai carabinieri.
 

 


Le loro “scorribande” spesso non venivano denunciate dalle vittime, per lo più minorenni, per paura di ritorsioni. A volte le vittime veninivo picchiate senza ragione, solo perché si trovavano sulla loro strada. Un caso eclatante è stata la violenta intrusione da parte di 5 componenti del gruppo, all’interno del Liceo Touschek di Grottaferrata, nel febbraio 2017, mentre 500 studenti del liceo stavano festeggiano. Alcuni studenti sono stati picchiati e sono finiti al pronto soccorso. La svolta nelle indagini è stato il pestaggio di un ragazzino nella piazza de Gasperi, a Grottaferrata. Si è scoperto che l'aggressione era legata allo spaccio: la banda aveva affidato al ragazzo della droga e lui aveva trattenuto parte del ricavato della vendita.

Le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Grottaferrata, anche con l’utilizzo di intercettazioni telefoniche, coordinate dalla Procura della Repubblica preso il Tribunale di Velletri e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, hanno permesso di confermare l’esistenza di questa banda. I giovani entrati “nel giro”, loro malgrado, dovevano sottostare alle imposizioni della banda e venivano minacciati se non consegnavano correttamente il guadagno dello spaccio. Un ragazzino venne costretto a derubare l'oro custodito nella cassaforte di casa, simulando un furto.  In alcuni casi, i componenti della banda hanno minacciato di bruciare casa a coloro i quali non pagavano il debito che avevano maturato con la vendita della droga.

 

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