«Nello studio dimostriamo che i dinosauri, rari e distribuiti in modo puntiforme fino alla crisi, subito dopo diventano abbondati e diffusi in gran parte del mondo, dal Sudamerica, all'Europa e all'Australia», afferma Bernardi. «In nessun alto luogo al mondo la crisi del Carnico è così ben documentata come nell'area dolomitica», aggiunge Gianolla. «Lo studio ci ha permesso di ricostruire con grande dettaglio le risposte dei diversi ambienti e degli ecosistemi alla crisi climatica. Inoltre, le accurate datazioni ci hanno consentito mostrare come la fase di diversificazione dei dinosauri sia sincrona in tutto il globo così come l'instaurarsi di ambienti umidi in aree che prima erano aride».
Dallo studio emerge così un nuovo quadro per l'evoluzione dei più celebri rettili del passato. «I dinosauri - sottolinea Bernardi - si originano subito dopo la più profonda estinzione di massa della storia, 252 milioni di anni fa, si diversificano dopo l'Episodio Pluviale del Carnico, ma diventano dominanti nelle faune terrestri solo successivamente, circa 200 milioni di anni fa, quando si estinguono i loro principali competitori ecologici, i crurotarsi.
Infine, 66 milioni di anni fa, anche i dinosauri cedono il passo ad altre faune, in seguito agli sconvolgimenti causati dall'impatto di un meteorite. I dinosauri diventano così l'emblema di come non sia solo la competizione tra organismi a determinare fortune e disfatte, ma anche e soprattutto l'interazione con l'ambiente e i suoi mutamenti, talvolta repentini».
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