Balotelli contro il senatore nero Iwobi, autogol razzista

Balotelli contro il senatore nero Iwobi, autogol razzista
di Mario Ajello
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Giovedì 8 Marzo 2018, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 08:09
Due ex campioni, Mario Balotelli e Roberto Saviano. Chi dei due esce peggio dall'esibizione che li ha visti, separatamente, protagonisti in queste ore? Un brutto pareggio, perché entrambi hanno giocato malissimo. Come ormai gli succede di frequente.

NERO CONTRO NERO
Balotelli, invece di pensare a giocare al pallone e di provare a raddrizzare il grande futuro che si trova dietro le spalle, ha scatenato una zuffa assurda - io di colore contro te di colore - ai danni di Toni Iwobi, nato in Nigeria, 62 anni fa, e primo senatore nero della Repubblica italiana, eletto, questa sarebbe la sua colpa, nella Lega in cui milita da 25 anni. Balotelli avrebbe dovuto celebrare l'elezione di questo serissimo esponente del Carroccio, prendere ad esempio di buona integrazione di successo la carriera politica di Iwobi e invece: autogol. «Forse sono cieco io - twitta il calciatore - o forse a Iwobi non hanno detto ancora che è nero. Che vergogna!».

Il razzismo dell'ex SuperMario, finito nel dimenticatoio del Nizza, contro un africano da ripudiare perché amico e compagno di partito di Salvini. E rispetto a quello di Balotelli, il razzismo di Saviano forse è anche peggiore, perché proviene da uno che si presume sappia scrivere - anche se non tutti concordano su questo - e si pensa che al contrario del bomber ex milanista abbia letto qualche libro (ma chissà). Insomma, l'autore napoletano ha visto la foto in cui Salvini ritrae se stesso mentre beve un bicchiere di bianco così: «Un brindisi da parte mia a Saviano, Fazio, Toscani» che lo avevano attaccato, e gli risponde con una citazione pulp. Che è questa: «Biv, Matte', fammi capì si me pozz' fida' e te!».

LA SERIE TV
Si tratta del rifacimento di un dialogo, della serie tivvù Gomorra, tra don Pietro Savastano e Ciro Di Marzio. «Sono io che comando», dice don Pietro, porgendo al suo interlocutore un bicchiere di vino in cui ha appena urinato e aggiungendo: «Bevi, fammi capire se mi posso fidare di te». Ecco, Saviano-Savastano vuole fare ingoiare la propria pipì a Salvini. Questo il livello. Quasi migliore quello, infimo, della polemica di Balotelli contro Iwobi. Ma ne esce bene il neo-senatore leghista, il quale risponde all'ingiuria ricevuta in maniera molto civile: «Balotelli è un ragazzo viziato. Non mi interessa polemizzare con lui. Pensiamo ai problemi veri del Paese».

Dopo l'autogol di Balotelli - secondo cui evidentemente per combattere il razzismo gli italiani di colore non dovrebbero entrare in Parlamento - ecco allora il golden gol di Toni. Tra gli applausi di Salvini. «Non mi piaceva in campo, e mi piace ancora meno fuori dal campo», così dice il leader leghista del centravanti finito in Francia. Il quale sul web viene subissato da paroel come queste: «Pagliaccio!», «Idiota!», «Ma pensa a giocare a pallone, pippa!». Sapeva giocarci, eccome, Sandro Mazzola, interista che s'è schierato politicamente con il milanista Salvini. E quest'ultimo posta la foto di Mazzola, dicendo: «Altro che Balotelli, questo è un campione!».

Tutto molto divertente? No. La tristezza sta soprattutto nel comportamento di Saviano. Aveva detto di Salvini che «attizza la canaglia razzista», s'è offeso per la risposta ironica del leader leghista con bicchiere in mano e gli ha dato del camorrista. Senza accorgersi che, a forza di occuparsi di camorra e di sfuggire dalla camorra, rischia di scimmiottare - l'offerta della pipì di don Savastano è un pessimo scherzo - gli atteggiamenti dei suoi nemici.
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