L'inchiesta è partita dalla segnalazione del giudice tutelare: il magistrato aveva avvisato una «discrasia» tra quanto rilevato nei fascicoli delle procedure di amministrazione e quanto indicato dall'amministratore di sostegno dei due assistiti. I Carabinieri hanno poi accertato che il 62enne, tra il 2007 e 2016, in qualità di pubblico ufficiale nominato dal Tribunale di Rimini, avrebbe effettuato ripetuti prelievi di denaro dai libretti postali dei cugini, sottraendo più di 107mila euro e compilando anche false rendicontazioni circa i conti correnti amministrati.
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