Marina Ripa di Meana, a Roma la sfilata tributo alla regina dei salotti

Vittorio Camaiani, Courtesy of Press Office
di Gustavo Marco Cipolla
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Lunedì 12 Febbraio 2018, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 09:28

Palazzo Colonna, interno sera. Una dedica a Marina Ripa di Meana, sua estrosa e irriverente amica, quella del couturier marchigiano Vittorio Camaiani che, tra gli affreschi della Coffee House e la personale dell'artista Amedeo Brogli “Vedute romane e figure”, presenta una capsule collection omaggio alla marchesa scomparsa di recente. Il colore, cerchietti con la “M” che rimandano allo stile di Marina, giochi asimmetrici in minidress e completi dai tagli sartoriali che parlano di tradizione artigiana made in Italy.

 

«Quando io e Marina abbiamo pensato di intraprendere questo cammino, che in realtà nasceva per una collezione di maglieria, mentre poi ho usato il jersey, cercavamo sempre di dosare la sua forza e la sua eccentricità» confida lo stilista, che aggiunge «ricordo che mi disse di mettere molto Camaiani in questa mia Marina. E per uno strano caso, o perché lei non c'è più, ho messo più Marina che Camaiani. Di lei ritroviamo il colore, il cerchietto con la M realizzato con la plastica fusa per creare un effetto petalo. Marina amava molto le giacche tipo kimono e il divismo anni '80 con lei è diventato assolutamente contemporaneo, chic. Anche se molti ne ricordano solo il lato estroso». Quattro i quadri moda durante il défilé a palazzo presentati da Elena Parmegiani, direttrice della Coffee House, che sono il frutto di un viaggio introspettivo del designer per l'alta moda spring-summer 2018 dal titolo “Inside”.

Dopo le ispirazioni pittoriche di Magritte e Velázquez, l'Egitto e il Marocco, Camaiani guarda al sogno, a dimensioni interiori e oniriche care allo stilista. Dalle viaggiatrici de “La mia Africa” con la rivisitazione couture delle sahariane e corde legate in vita su abiti di lino con pettorine che lasciano intravedere bluse di chiffon, all'androginia rigorosa delle forme nel quadro “Maschile- Femminile” con gilet, bretelle e camicie dal colletto anni '20 rubate al guardaroba maschile, completi pantalone e tubini con il satin declinato nei toni blu, rosso e grigio.

Poi il dualismo fra “Oriente e Occidente”, tra Dubai e l'Indonesia, con batik, grattacieli e foreste che decorano le mise in passerella, top e abiti vestaglia, fino al must della maison Camaiani: la jumpsuit couture in diverse nuance. Mentre volumi architettonici sposano i cappelli creati da Jommi Demetrio. Cady, organza e shantung in costruzioni sartoriali raffinate, come la tuta rossa con scollo a revers e la creazione con sovrastruttura balloon in organza.
Tra gli applausi delle principesse Jeanne Colonna e Maria Pia Ruspoli, Andrea Ripa di Meana, figlio di Marina, Lidia Vitale e Blu Yoshimi, Mirca Viola, Sonia Rondini e Graziano Scarabicchi. Tutti incantati dalla bellezza firmata Vittorio Camaiani.

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