La decisione di Trump sul parlare o meno con gli investigatori definirà le indagini sul Russiagate. Un rifiuto potrebbe spingere Mueller a inviare un mandato di comparizione al presidente affinché sia sentito davanti a un grand jury, aprendo un possibile scontro in tribunale che potrebbe arrivare fino alla Corte Suprema. Un rifiuto da parte di Trump avrebbe anche implicazioni politiche perché i suoi critici lo leggerebbero come la conferma del fatto che il presidente ha qualcosa da nascondere. Un'ipotesi questa che getta un'ombra sulle elezioni di medio termine per i repubblicani.
I legali di Trump sono per un rifiuto dell'interrogatorio convinti che Mueller non abbia lo status giuridico per interrogare il presidente su alcuni punti dell'indagine. Fra i legali c'è poi la convinzione che il presidente, in diversi atti che gli sono contestati, abbia agito nell'autorità che gli è stata data dalla costituzione e quindi non debba essere sentito per atti che sono legali.
A consigliare a Trump di sottrarsi a un interrogatorio sono i legali John Dowd e Jay Sekulow, rafforzati da buona parte consiglieri della West Wing.
L'unica voce fuori dal coro è quella del legale Ty Cobb, convinto che la Casa Bianca debba fare tutto quello che è in suo potere per cooperare con le indagini.
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