La fuga da Facebook dei giovanissimi: «I genitori ci spiano»

La fuga da Facebook dei giovanissimi: «I genitori ci spiano»
di Cristiana Mangani
3 Minuti di Lettura
Martedì 30 Gennaio 2018, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 16:35
Scende Facebook salgono le nuove App. I giovanissimi abbandonano il social network con due miliardi di utenti in tutto il mondo. Una fuga iniziata già da qualche tempo, ma che nel 2018 potrebbe aumentare. Le ragioni sembrano essere social-familiari. La prima è che su Fb, o anche su Twitter, ci sono gli adulti. Tanti adulti e, dunque, tanti genitori che “spiano” e controllano quello che fanno i propri figli. La seconda è che, stando agli esperti, il messaggio preferito dai giovanissimi è far circolare la loro immagine piuttosto che il loro pensiero, perché a differenza dei “grandi” non hanno messaggi che vogliono veicolare. 

L’ESPERTO
«Il 2018 - spiega Raffaele Barberio, direttore di Key4biz, giornale online che offre approfondimenti su telecomunicazioni, media, internet - sarà l’annus horribilis per Facebook. E il problema non riguarda solo gli adolescenti, perché Zuckerberg dovrà fare i conti con le autorità regolatorie europee riguardo alle fake news, russe e non. E poi con un mercato pubblicitario che ha dominato insieme con Google, e che ha visto, di recente, il social cinese Wechat avere la meglio in Borsa».

Il panorama cambia, così come gli interessi delle nuove generazioni. Ed è il momento dei cosiddetti “Founders”, appena identificati ed etichettati da Mtv: 14-15 anni, più pragmatici e indipendenti dei Millenial. A Fb preferiscono WhatsApp per comunicare tra loro. Di un calo di interesse aveva già parlato nel 2013 l’ex ufficiale finanziario del social, David Ebersman, che aveva dichiarato: «Gli adolescenti stanno spendendo meno ore su Facebook». E infatti, sembra proprio che alle parole preferiscano le immagini: selfie, video. Da qui l’enorme successo di Instangram, così come di Snapchat, il servizio che consente di inviare agli utenti della propria rete messaggi di testo, foto e video visualizzabili solo per 24 ore. O anche di Hunt e We heart it, social commerce site in cui si comunica con tag e immagini. Mentre preoccupa, e parecchio, la diffusione e l’uso indiscriminato di ThisCrush, una piattaforma che permette di spedire messaggi del tutto anonimi, e che ha finito per il favorire episodi di cyberbullismo. 

Zuckerberg, comunque, ha giocato ancora una volta d’anticipo, e per tentare di limitare i danni della “fuga”, già da qualche anno ha comprato Instagram, pagando un miliardo di dollari. Mentre non gli è andata bene la compravendita di Snapchat che ha rifiutato tre miliardi di offerta. Anche perché, nel frattempo, la app è cresciuta ancora e, solo nel 2017, ha avuto un incremento dell’8 per cento negli Stati Uniti (con il 19,2 per cento di utenti tra i 18 e i 24 anni). Facebook, invece, ha visto una diminuzione del 4 per cento tra i 12 e i 17 anni (nel 2016 era del 2,1). Sebbene a bilanciare il malumore del boss c’è la crescita prevista di Instangram per la quale si parla addirittura del 23,8 per cento. Rimane, quindi, la spina nel fianco di Snapchat che, per gli esperti di eMarketer, ultimamente è arrivata a superare Fb anche nella fascia di età tra i 13 e i 24 anni, dove il sistema di messaggistica che scompare, raggiunge quotidianamente un pubblico maggiore in termini di pubblicità con più di 26 milioni di utenti, a fronte dei 25-26 di Facebook. E per gli analisti, questo sorpasso mostra la crescente pressione su Fb che a breve registrerà il suo primo calo tra tutti i gruppi di età. Ma sarà vero?

TUTTI CONNESSI
In realtà, a giudicare dalle ultime analisi viene registrato un numero generale degli iscritti ancora in aumento: 2,4 per cento ogni mese. In Italia, solo per fare un esempio, la popolazione che ha un profilo attivo online raggiunge il 97 per cento. Praticamente tutti connessi. Di questi, mensilmente, ne risultano collegati 30 milioni. Il social network piace però sempre di più agli over 35, visto che scende il numero di utenti under 18. Più nello specifico riscuote successo sugli over 55 (+29 per cento), seguiti dalla crescita delle persone tra i 46 e i 55 anni (+21 per cento) e dalla fascia di età che comprende le persone tra i 25 anni e i 29 anni (+19 per cento). 
 
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