IN TRIBUNALE
Ieri mattina A.M. e L.B. - difesi dagli avvocati Walter Petresca e Romina Giovanrosa - smaltiti i bollori, sono comparsi in tribunale per il processo con rito direttissimo, al termine del quale il giudice monocratico Carlo Sabatini ha convalidato gli arresti eseguiti dai carabinieri, ma ha respinto la richiesta di custodia cautelare avanzata dal pubblico ministero. Al termine dell'udienza i due, indagati per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento, sono tornati in libertà in attesa del dibattimento che sarà celebrato a marzo. L'imprenditore e l'artigiano, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, una volta entrati nel bar del paese visibilmente alterati, hanno iniziato a disturbare alcuni avventori. Inizialmente c'era stata qualche battuta, ma poi la coppia è passata a insultare la clientela tanto che il gestore, visto che la situazione stava degenerando, ha cercato di riportare la situazione sotto controllo, senza però riuscirci. All'arrivo dei carabinieri, A.M. e L.B. hanno reagito rivolgendo insulti anche ai militari, prendendo a calci tavoli e sedie e mandando in frantumi la vetrata di ingresso del locale, prima di essere bloccati e caricati sulle auto di servizio dai componenti delle pattuglie intervenute sul posto.
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