L'Islam in testa alle persecuzioni anti cristiane nel mondo: pubblicato il World Watch List

L'Islam in testa alle persecuzioni anti cristiane nel mondo: pubblicato il World Watch List
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 10 Gennaio 2018, 15:16 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 14:37
Città del Vaticano - «L’oppressione islamica continua a
 essere la fonte principale delle persecuzione dei cristiani»: il World Watch List 2018, l’annuale rapporto
sulla libertà  religiosa dei cristiani nel mondo ha pochi dubbi su dove collocare la provenienza di oppressione e violenza per la comunità cattoliche. Secondo i dati analizzati nel corso del 2017 sta aumentando anche il fattore
 «nazionalismo religioso come prorompente fonte di persecuzione 
anti-cristiana (e di altre minoranze)», come ad esempio sta accadendo in alcune regioni in 
India. Secondo 
il Rapporto ben 3.066 cristiani sono stati uccisi a causa 
della loro fede, 15.540 gli edifici di cristiani attaccati
 (chiese, case private e negozi).

La persecuzione anti-cristiana
 però sembra andare ben oltre questi numeri considerando che ci sarebbero 1.922 
cristiani detenuti senza un processo, 1.252 rapiti, senza contare anche le migliaia di stupri, così come 1.240 matrimoni forzati e 
33.255 cristiani «fisicamente o mentalmente abusati». Il rapporto fotografa solo una parziale realtà, perchè il sommerso resta indecifrabile e non sempre conteggiabile in cifre e statistiche. I crimini non denunciati o non registrati
 contro i cristiani in molti Paesi restano coperti dal silenzio.

In aumento la persecuzione 
anti-cristiana nel mondo in termini assoluti, con oltre 
215 milioni i cristiani perseguitati. Il World Watch List 2018 è stato presentato in Italia dall'associazione Porte aperte, pubblicando anche la lista dei 50 Paesi dove i
 cristiani sono più perseguitati, vale a dire dove subiscono 
maltrattamenti come «singoli o gruppi di persone a motivo della
fede in Gesù». Le violenze possono andare dalla discriminazione 
culturale e sociale, al disconoscimento familiare, dalla
privazione di lavoro e di reddito fino ad abusi fisici, torture,
rapimenti, mutilazioni, distruzione di proprietà ,
imprigionamenti, assassini.

Al vertice della classifica dei Paesi in cui i cristiani riscontrano 
maggiori difficoltà  ci sono Corea del Nord e Afghanistan, Somalia,Sudan, Pakistan, Eritrea,
Libia, Iraq, Yemen e Iran. Ma è in Pakistan che la persecuzione ha
i connotati più violenti in assoluto. I Paesi europei nella
lista con la maglia nera sono la Turchia, al 31esimo posto, e l’Azerbaigian, al 45esimo.
 Colombia e Messico, invece, gli unici del continente americano. Una
escalation di intolleranza è stata registrata in Libia e in
India, dove a motivo della crescente influenza del radicalismo
induista sono stati compiute aggressioni su oltre 24mila
 cristiani indiani. Nel corso degli scorsi mesi sono peggiorate 
anche il Nepal.
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