Dapprima il candidato premier si era sempre limitato a essere molto freddo riguardo l'ipotesi di un'alleanza con la sinistra. Li aveva sbertucciati appena ventiquattro ore fa dicendo che secondo lui è pure difficile che oltrepassino la soglia di sbarramento. «Leggo in questi giorni ardite ipotesi di alleanze tra noi e Liberi e Uguali, ma io non so neppure quanti parlamentari prenderà: per fare un governo servirà un'ampia maggioranza», queste le parole di Luigi Di Maio.
Il candidato premier M5S aveva poi chiarito: «non dicano che noi vogliamo fare alleanze con la sinistra, con quelli che oggi probabilmente stanno ancora sotto la soglia di sbarramento. Dobbiamo pensare in grande, noi vogliamo andare al governo, se gli italiani ci manderanno al governo, se saremo la prima forza politica del Paese la sera delle elezioni faremo di tutto per non lasciare l'Italia nel caos ma per darle un governo solido, affidabile e che affronti le priorità». E oggi, della presidente della Camera, Di Maio «non ha alcuna stima politica, giudizio ulteriormente aggravato dalla totale incapacità di gestire l'aula di Montecitorio in questi cinque anni» spiegano dallo staff.
Il perimetro delle possibili alleanze del M5S comincia dunque a restringersi con una prima, ufficiale esclusione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA