Venezia, clamoroso furto a Palazzo Ducale: rubati gioielli da una teca

Venezia, clamoroso furto a Palazzo Ducale: rubati gioielli da una teca
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Mercoledì 3 Gennaio 2018, 12:36 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 18:23

Alcuni gioielli della mostra «Tesori dei Moghul e dei Maharaja», ospitata a Palazzo Ducale a Venezia, sono stati rubati stamane da una teca. L'allarme è scattato intorno alle 10. Sul posto la polizia. I monili avrebbero un valore di alcune decine di migliaia di euro. La mostra, allestita nella sala dello Scrutinio, si chiuderà questa sera. Raccoglie, per la prima volta in Italia, 270 tra gemme e gioielli indiani dal XVI al XX secolo appartenenti alla collezione Al Thani. I gioielli sottratti hanno un valore doganale dichiarato di 30 mila euro ma il valore reale, che potrà essere confermato solo dalla proprietà, «potrebbe essere di qualche milione di euro». Lo affermano fonti della Questura lagunare, confermando che ad essere sottratti sono stati un paio di orecchini e una spilla.
 

 

Sono stati chiamati immediatamente gli esperti della polizia di Roma per fare luce sul furto. A renderlo noto il Questore Vito Gagliardi che sottolinea che è indispensabile capire «cosa non ha funzionato» perché è «stata aperta una teca come fosse una scatoletta mentre l'allarme, se ha funzionato, è partito con ritardo». I monili sottratti non sarebbero tra i «pezzi forti» della rassegna e le loro fotografie sono già state inviate a Londra, dai gestori degli stessi, per una corretta identificazione e la quantificazione del valore.

Secondo le prime informazioni, a forzare la teca sarebbero state due persone, una che ha agito direttamente, e l'altra che lo copriva. È quanto emergerebbe dalle riprese della video sorveglianza. Chi ha forzato la teca si è impossessato, infilandosi il tutto in tasca, almeno di una spilla in oro e forse di un paio di orecchini per un valore al momento stimato in 30 mila euro. Sono - secondo quanto si è appreso - opere minori rispetto al corpus della collezione. Acclarato che il sistema d'allarme ha funzionato ma che la reazione della sorveglianza, complice, il numero delle sale e il fatto che gli autori del furto si siano mescolati alla folla non è riuscita a intercettare i malviventi. 

Iol furto sarebbe avvenuto dopo l'apertura al pubblicoi della mostra e i ladri potrebbero dunque essersi confusi tra la folla di visitatori. Dopo che è scattato l'allarme sono arrivati sul posto gli agenti della squadra mobile, del commissariato San Marco, delle volanti e della polizia scientifica. È stato interessato anche lo Sco per il coordinamento dell'indagine. La polizia è ancora a Palazzo Ducale per accertamenti e per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto. Al vaglio anche le immagini delle telecamere della mostra che potrebbero aver ripreso i responsabili.

Chiusa la Sala dello Scrutinio, dove sono stati rubati i gioielli, Palazzo Ducale di Venezia è stato riaperto al pubblico, compresa la Sala del Maggior Consiglio attigua a quella del furto.
La polizia scientifica ha effettuando i rilievi e ha già lasciato l'edificio, mentre uomini della squadra mobile stanno visionando i video della Polizia municipale che gestisce l'impianto di sorveglianza. Subito dopo l'allarme per il furto, Palazzo Ducale era stato 'blindatò per permettere agli investigatori di controllare quanti erano all'interno, mentre all'esterno si sono formate lunghe code di turisti in attesa di poter entrare.

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