Camion bar fuori dal Centro, il piano rimandato al 2019

Camion bar fuori dal Centro, il piano rimandato al 2019
di Camilla Mozzetti
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Martedì 2 Gennaio 2018, 08:25 - Ultimo aggiornamento: 19:35
Una promessa fatta diventa un obbligo morale da rispettare, almeno per la tradizione popolare che di motto ha fatto virtù. Questa consequenzialità però non si rispetta in Campidoglio dove è stato rimandato al 2019 nonostante le garanzie dell'assessore al Commercio, Adriano Meloni lo spostamento dei camion bar e delle bancarelle degli urtisti lontano dai monumenti e dalle aree di pregio e la loro ricollocazione in altre zone della città. Complice l'approvazione in Parlamento dello slittamento al 2020 della Bolkestein (la direttiva europea che impone la decadenza delle licenze per gli ambulanti e la messa a bando dei titoli) anche il dipartimento Attività produttive di Roma Capitale ha deciso di dilazione i tempo per il riordino di molti posteggi nel cuore della città eterna.
Lo scorso 27 dicembre, infatti, sono state pubblicate due determine dirigenziali con le quali si rinvia di un anno la scadenza della delibera della giunta di Ignazio Marino sul decentramento dei primi camion bar e degli urtisti allontanati dal Colosseo e da altre zone ormai più di due anni fa. I provvedimenti mantengono in essere quella delibera ma indirettamente e con effetto immediato ritardano al contempo anche lo spostamento delle restanti postazioni ambulanti. Portare a scadenza la procedura dell'ex sindaco di Roma, in sostanza, avrebbe comportato la redazione di un'altra delibera da parte della giunta Raggi nella quale però sarebbero dovuti esser inseriti anche i restanti allontanamenti.

LO SLITTAMENTO
Così facendo, invece, l'amministrazione del Comune di fatto prende tempo. Proroga il vecchio provvedimento al prossimo 31 dicembre e non procede con le restanti delocalizzazioni entro il 2018. Nonostante il Tavolo del Decoro in quest'anno da poco concluso abbia di fatto ultimato quasi tutte le analisi sui posteggi incompatibili. A gioirne saranno gli ambulanti contro i quali l'assessore al Commercio Meloni aveva promesso un riordino entro la scorsa estate e poi entro lo scorso autunno di fatto mai arrivato. E passiamo ora ai numeri, per dare una profondità alla scelta operata dall'amministrazione di palazzo Senatorio. Nel centro storico sarebbe dovuta arrivare una riduzione del 50% dei posteggi ancora esistenti. Fatti certi i 22 camion bar delocalizzati dall'ex assessore al Commercio Marta Leonori e le 43 bancarelle degli urtisti, restano ancora 47 mini-torpedoni alimentari da spostare e oltre 100 bancarelle. L'assessore Meloni aveva promesso di procedere con un primo ricollocamento per 30 camion bar. Quelli cioè che rispetto alle altre postazioni generano più problemi in fatto di decoro per i luoghi in cui insistono: da piazza dell'Esquilino a piazza San Giovanni in Laterano, da via della Conciliazione a piazza Pio XII, passando per piazza Risorgimento e finendo all'area tra via Marsala e via Giolitti intorno alla stazione Termini.

I NUMERI
Ai camion bar, poi, devono essere aggiunti i posteggi di ambulanti che vendono souvenir o anche gli stagionali che, essendo essi stessi ascrivibili alla tipologia posteggi in rotazione, dovranno essere ripensati. E quindi il totale, in tutte le 13 zone in cui è stata suddivisa Roma, conta molti più ambulanti: tra camion bar e altro si arriva a 265 postazioni, 154 delle quali ritenute incompatibili dal Tavolo del Decoro. Solo nella zona che copre San Pietro e il Vaticano, ad esempio, il 68,85% delle attuali 61 postazioni esistenti ma il dato è parziale risulta incompatibile in ragione della peculiarità dell'area quasi totalmente interessata da vincoli di tutela inderogabili.
Tuttavia nel 2018 resterà verosimilmente tutto com'è. In attesa di un procedimento che riesca a metter ordine al caos delle bancarelle romane.

 
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