Roma, in Comune i conti non tornano: «Multe e rimborsi ai defunti»

Roma, in Comune i conti non tornano: «Multe e rimborsi ai defunti»
di Michele Galvani e Fabio Rossi
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Venerdì 29 Dicembre 2017, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 08:15

«In data 17/10/2017 l'ufficio indicato in oggetto ci ha comunicato di aver provveduto all'annullamento totale dell'iscrizione a ruolo disposta a suo carico per sanzioni amministrative». Firmato dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione, il nuovo ente che dal 1° luglio scorso è subentrato a Equitalia. Tutto normale, se non fosse che la lettera specifica che l'atto riguarda «l'anno 1996», con importo «da rimborsare di euro 64,61». E già questo sarebbe alquanto insolito, visto che dall'emissione del verbale di contravvenzione al Codice della strada a cui ci si riferisce sono passati ben 21 anni.

I RIMBORSI
Non basta. L'altra beffa, oltre al rimborso di pochi euro che risale ai tempi delle Lire (e su cui non sono stati calcolati gli interessi) sta nel fatto che la persona che dovrebbe beneficiare della somma risulta deceduta. E non è l'unico caso registrato nella Capitale in questi giorni di fine 2017. In calce al provvedimento di annullamento adottato «dalla polizia urbana» si legge nella lettera di rimborso recapitata a una famiglia residente in Prati, si fa riferimento anche a una eventuale procura. Come se il Comune avesse messo in preventivo l'ipotesi che una persona, a distanza di 21 anni, nel frattempo possa essere morta. E così ecco che per riottenere 64,61 la famiglia del defunto deve portare «delega autenticata, documento attestante la qualità di erede, documento attestante la legale rappresentanza di società, provvedimento di nomina a curatore».

L'ITER
Questo caso è soltanto uno delle migliaia che, in questo ultimo scorcio del 2017, stanno interessando sanzioni ormai vecchissime emesse dalla polizia locale di Roma Capitale, già pagate o ormai inesigibili, per le quali viene notificata ai diretti interessati la fine di ogni pretesa da parte dell'amministrazione comunale. Per l'ex Equitalia si tratta di atti dovuti, originati da una valanga di comunicazioni di annullamento di vecchie sanzioni arrivate di recente dagli uffici del Campidoglio, che l'Agenzia non fa altro che notificare ai diretti interessati.

LA BONIFICA
Curioso è che proprio oggi ci si ricordi di atti che galleggiano da anni - o anche decenni - tra i cassetti di Palazzo Senatorio e le varie cartelle esattoriali, più o meno corrette, che il Comune ha fatto inviare negli ultimi anni a migliaia di romani (e non solo) caduti più o meno inconsapevolmente nell'annoso rebus delle multe arretrate. Nel solo 2016 sono stati accertati quasi 340 milioni di euro di contravvenzioni per violazioni delle norme del codice della strada: 164 milioni per verbali freschi, 175 per arretrati. Ma sono stati riscossi solo 86,1 milioni. Segno che nella macchina amministrativa c'è più di una crepa, con un cronico malfunzionamento che va a ingrossare ogni anno il cumulo delle multe non pagate, arrivato alla fine dello scorso anno a toccare la cifra di 1.621.890.783 euro, su sette miliardi totale di crediti vantati dal Comune di Roma verso terzi.

Ma ora l'amministrazione ha deciso di fare pulizia, tentando di cancellare i crediti non più reali e ad avvicinare i documenti contabili il più possibile alla realtà.

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