Monza, ex calciatore ucciso, i due accusati restano in carcere, il Gip: «Potrebbero ammazzare ancora»

Monza, ex calciatore ucciso, i due accusati restano in carcere, il Gip: «Potrebbero ammazzare ancora»
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Lunedì 18 Dicembre 2017, 13:28 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 09:55
Potrebbero uccidere ancora Raffaele Rullo e sua madre Antonietta Biancaniello, accusati dell'omicidio dell'ex calciatore Andrea La Rosa, ritrovato lo scorso 14 dicembre in un fusto per il gasolio nell'auto della 59enne. Lo si legge nell'ordinanza firmata dal gip di Milano Livio Cristofano, per il quale solo la misura cautelare in carcere per entrambi (accusati di omicidio premeditato e di soppressione di cadavere) può «ostacolare la reiterazione di medesime condotte criminose di quelle per le quali si procede».

Secondo il giudice, che ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco, la vicenda del delitto dell'ex calciatore 35enne presenta, infatti, «aspetti inquietanti e particolarmente riprovevoli, sia per la consumazione del reato, che per la preparazione dello stesso, che per l'atteggiamento post delictum finalizzato a non rendere più riconoscibile o a disperdere definitivamente il corpo senza vita» della vittima.
Tra i «gravi indizi di colpevolezza» a carico dei due fermati il gip ha indicato l'acquisto poco prima della scomparsa di La Rosa, da parte di Rullo, di 24 flaconi di acido, di una motosega e di un rotolo di nastro adesivo con cui chiudere ermeticamente il bidone in cui è stato ritrovato il cadavere. Inoltre, il gip ha evidenziato anche il racconto messo a verbale davanti agli inquirenti da un amico di La Rosa, Domenico Fumarola, che ha parlato dell'ultima telefonata intercorsa tra lui e la vittima. «Sono in viale Certosa - avrebbe detto il 35enne all'amico - se mi rapiscono sai dove sono». Il difensore di Raffaele Rullo, l' avvocato Giovanni Di Martino, sta valutando se presentare ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere la scarcerazione dell'uomo.
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