Fischi e una poesia per l’albero striminzito

di Raffaella Troili
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Mercoledì 13 Dicembre 2017, 00:03
L’#AlberoDiNatale 
di Piazza Venezia 
è bello dentro

@gentilivero

«No vabbè, se al centro di Roma campeggia Spelacchio, io l’albero nuovo che arriva al soffitto e costa 250 euro lo compro il prossimo anno... il mio abete “cinese” fa ancora la sua porca figura». Anche quello nell’androne del palazzo, fatto con le palline avanzate al portiere e a tutto il cucuzzaro, a vederlo bene non è poi tanto male. Ecco, dopo anni di bocche storte (ogni volta sempre peggio dalle parti di piazza Venezia), con l’abete che il Campidoglio ha messo quest’anno al centro di Roma, si è arrivati a guardare con ammirazione gli alberelli casalinghi. E mentre sui social è tutta una presa in giro, i romani scoprono che gli alberi da poco tirati fuori se la passano meglio di quel povero Spelacchio arrivato dalla Val di Fiemme e sfiorito già nel viaggio. Che poi a parte le doverose critiche sui costi - quasi 50mila euro - fa pure simpatia, bistrattato com’è ormai, anche dal vento e dal freddo, di cui sembra in balìa. Un agente di Roma capitale gli ha dedicato una poesia: “Spelacchio. Nun so’ bruttaccio, magari striminzito!!! Ma nun è corpa mia, me c’hanno messo, io stavo tanto bene in artro sito tra ‘n Faggio, na Betulla e’ n Cipresso. Ve vorei vede a voi, che criticate, trovavve ar Centro de Piazza Venezia, in mezzo a monumenti da Parate!!! Pure ‘ n Baobab, po’ diventa’ n’ inezia. E quanno soffia er Vento, sarvognuno, me fa’ gira’ le Palle, come a ‘n Flipper e me cascheno li Zeppi, ad uno ad uno. Ma ormai ce sto’ e pe tutto sto Natale, ce mettero’ l’impegno de sta’ dritto e de certo nun sarò, l’unico male”.
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