Gran Bretagna, si cementa la testa in un microonde per girare un video e rischia di soffocare

Gran Bretagna, si cementa la testa in un microonde per girare un video e rischia di soffocare
di Federica Macagnone
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Venerdì 8 Dicembre 2017, 16:09 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 09:55
Vigili del fuoco, medici e infermieri hanno impiegato più di un'ora per liberarlo dalla trappola mortale nella quale era andato a infilarsi solo per girare un video da postare su YouTube. Quando mercoledì, intorno alle 13.50, sono arrivati in quella casa alla periferia di Wolverhampton, in Gran Bretagna, gli operatori non riuscivano a credere ai loro occhi: davanti a loro c'era un ragazzo di 22 anni con la testa infilata in un forno a microonde che stentava a respirare e già da un'ora e mezza supplicava gli amici che lo circondavano di liberarlo. 

I ragazzi si erano riuniti la mattina per realizzare un calco della testa di uno di loro cementandola e avevano cominciato a filmare tutti i passaggi dell'operazione. Dopo avergli infilato la testa in un sacchetto di plastica in cui era inserito un tubo per permettergli di respirare, gli hanno messo un forno a microonde sul capo riempito di Polyfilla, uno stucco a presa rapida. La situazione è precipitata, e i sorrisi si sono trasformati in smorfie di preoccupazione, quando il ragazzo ha cominciato ad avere problemi gravi di respirazione. Dopo aver tentato per 90 minuti di liberarlo, i ragazzi si sono resi conto che da soli non sarebbero mai riusciti nell'impresa e hanno chiamato i pompieri e i servizi sanitari. Per effettuare l'operazione di salvataggio (delicatissima, visto che il materiale si era solidificato) è servita un'ora: alla fine dell'incubo, i ragazzi si sono scusati mille volte con il personale intervenuto per aver provocato un allarme che poteva essere evitato. 





«Per quanto divertente potesse sembrare il loro gioco - ha detto Shaun Dakin, capo della squadra dei vigili del fuoco - quel ragazzo ha rischiato seriamente di morire soffocato e di restare gravemente ferito. Scardinare quel forno a microonde è stato molto complicato, perché in gran parte era stato saldato. Abbiamo dovuto chiamare i nostri colleghi del soccorso tecnico per riuscire ad aprirlo. Il ragazzo si è sentito molto meglio quando abbiamo rimosso un grosso pezzo di Polyfilla con un cacciavite, permettendogli di respirare più facilmente, ma abbiamo comunque dovuto continuare a lavorare con estrema attenzione, visto che operavamo vicino alla sua testa. Alla fine tutti i ragazzi si sono scusati infinitamente per l'allarme provocato: non dobbiamo dimenticare che dover intervenire per casi come questo, che sono assolutamente evitabili, rischia di impedirci di accorrere laddove avvengono incidenti del tutto fortuiti e non provocati».

 
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