Rieti, scuola italiana all'estero:
lo studente reatino Federico Marconi
in Francia alle prese
con la mancanza dei docenti

Federico Marconi in Francia
di Lorenzo Quirini
2 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Dicembre 2017, 16:18
RIETI - Gli studenti reatini non sono i soli a manifestare per i propri diritti. Tensione altissima nella scuola italiana di Parigi “Leonardo Da Vinci” in cui, dopo più di tre mesi dall’inizio delle lezioni, mancano ancora 13 docenti. Una situazione insostenibile, che trae origine dal decreto 64/2017 relativo alla “Disciplina della Scuola Italiana all’estero” e che ha unito alunni e docenti i quali, dalla Francia, hanno rivolto varie lettere ai ministri e all’ambasciata del nostro Paese.

Un disagio che, per il momento, viene arginato dalla professionalità degli insegnanti che fanno il possibile per garantire il funzionamento della scuola e dall’assunzione di personale «non avente figura giuridica di docente e retribuito con i fondi dell’ex-cassa scolastica», come viene spiegato nella lettera dei professori.

Ma ovviamente, anche gli studenti fanno le spese di questa grave situazione. Il loro anno scolastico potrebbe non essere riconosciuto, e inoltre le loro famiglie rischiano di dover pagare di propria tasca i docenti mancanti. «Se lo scopo è quello di trasformare la scuola statale pubblica in scuola privata, la trasparenza è doverosa» dichiarano i ragazzi nella loro lettera aperta, in cui esprimono rammarico e determinazione nell’affrontare la problematica.

Proprio pochi giorni fa, gli alunni hanno occupato l’edificio scolastico solo per alcune ore, fino all’arrivo della Console italiana Emilia Gatto, che ha parlato con ragazzi e docenti, rassicurandoli sulla validità dell’anno scolastico e sui vari aspetti della problematica.

«Mi sento deluso ma non sorpreso» dichiara Federico Marconi, 18enne reatino iscritto al “Da Vinci”, che con i suoi compagni si dice stanco di subire i disagi derivanti dal “buco didattico”. «Lo Stato Italiano non ha fatto altro che dare riconferma di non saper attuare le leggi in modo produttivo» afferma Marconi, condividendo il pensiero dei suoi compagni e dei docenti, tutti straziati dalla pesante condizione che l’Istituto si trova a dover fronteggiare, in attesa che le promesse fatte degli addetti ai lavori vengano mantenute.
© RIPRODUZIONE RISERVATA