Terni, metalli pesanti nell'aria
dati sempre più allarmanti

Terni, metalli pesanti nell'aria dati sempre più allarmanti
di Corso Viola di Campalto
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Martedì 5 Dicembre 2017, 18:02 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 10:26
A Terni tira la solita brutta aria. I  dati rilevati dalla rete di monitoraggio dell’Arpa sulla concentrazione delle polveri sottili parlano chiaro. Con il numero di superamenti dei valori limite registrati nei primi 11 mesi dell’anno che arriva a quaranta delle due stazioni  di Le Grazie e Carrara (il limite fissato dalla normativa in un anno è di un massimo di 35 superamenti).
A creare maggiore allarme però è un fenomeno tutto ternano: quello della massiccia presenza dei metalli nichel e cromo, entrambi di chiara origine siderurgica, nelle polveri sottili (Pm10 e Pm5). Con i valori medi registrati dalle centraline dell’Arpa che hanno superato la soglia di attenzione a Prisciano ma anche in via Carrara, in pieno centro. La media annuale di concentrazione di Nichel registrata in via Carrara è stata di 22,7ng/m3 a fronte di un valore obiettivo massimo previsto di 20 ng/m3. Mentre 28,7ng/m3 quella a Prisciano con punte che superano i 70 ng/m3. Un andamento che  è una conferma di quanto avvenuto gli anni precedenti. E che viene analizzato da un nuovo studio dell’Arpa che mette la lente di ingrandimento sul cambiamento delle concentrazioni di nichel nel Pm10 quando la fabbrica dell’Ast è chiusa. Studio che lascia pochi dubbi all’immaginazione: «E’ evidente - viene scritto nelle conclusioni -che l’attività dello stabilimento siderurgico (emissioni dai cinque camini) ha una forte incidenza sulla qualità dell’aria della conca terna, si vede chiaramente che in corrispondenza delle varie fermate dell’attività produttiva i valori di Nichel e Cromo subiscono una drastico calo in tutte le centraline». È stato preso come punto di riferimento un evento straordinario come lo sciopero di 40 giorni dei dipendenti dell’Ast tra ottobre e novembre del 2014: «La fermata dell’attività dello stabilimento ha coinciso - scrive lo studio - con una diminuzione  netta del deposito al suolo di polveri atmosferiche rispetto agli anni precedenti».
Un quadro preoccupante illustrato solo in parte nel corso della riunione in Regione davanti all’assessore regionale all’Ambiente Fernanda Cecchini e con il sindaco Di Girolamo, dirigenti e tecnici della Regione e dell’Arpa: «L’area della conca - ha detto l’assessore -  resta quella di maggior criticità, per la quale abbiamo attivato uno specifico tavolo per il riconoscimento dell’Area ambientale complessa.
Una data importante sarà quella dell’undici dicembre prossimo, concordato insieme all’assessore alla Salute Luca Barberini, per coordinare tutte le azioni utili sul fronte della tutela ambientale e della salute dei cittadini».
 
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