Cosa Rossa senza donne ai vertici, mentre Fratelli d'Italia si schiera tutto al femminile

Cosa Rossa senza donne ai vertici, mentre Fratelli d'Italia si schiera tutto al femminile
di Marco Conti
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Lunedì 4 Dicembre 2017, 15:59
Giorgia Meloni, Daniela Santanchè, Isabella Rauti, a Trieste. Roberto Speranza, Nicola Fratojanni, Pippo Civati, a Roma. Le donne che guidano la destra di Fratelli d’Italia e la triade tutta al maschile della sinistra radicale che come suo leader ha scelto un altro uomo, Pietro Grasso. Questa la fotografia della domenica appena trascorsa. 

Dopo anni e anni di discussioni e di ‘femminismi’, se non fosse per la presenza di Maria Cecilia Guerra, capogruppo Mdp al Senato, la situazione sarebbe disperante per un partito, “Liberi e uguali”, che aspira a innovare e a radicali cambiamenti. Il problema non è  solo estetico e nei mesi scorsi era stato già sollevato da alcuni esponenti, ma il risultato è quello che si è visto ieri:  la Cosa Rossa, di donne da schierare sul palco e ai vertici del movimento, non ne ha. E questo a dispetto di tanti anni di battaglie e girotondi. Una visione della politica patriarcale che dovrà comunque fare i conti, al momento della composizione delle liste, con il nodo delle quote.




Situazione molto diversa sul fronte opposto. Alla convention di Trieste Fratelli d’Italia nega con i fatti antichi pregiudizi sulle donne di destra schierando una prima linea tutta al femminile. Giorgia Meloni ormai da tempo tiene stretto il bastone del comando e tiene in secondo piano anche vecchie volpi della politica come Ignazio La Russa o Fabio Rampelli, suo mentore.

 La Meloni è unico leader-donna di partito e viene sostenuta da una vasta area femminile di ieri e di oggi: da donna Assunta Almirante, a Isabella Rauti. Quest’ultima coniugata con il sovranista Gianni Alemanno che organizza comitati per ‘Salvini-premier’c
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