Roma, Alfonsina Russo è la nuova direttrice del Parco archeologico del Colosseo

Roma, Alfonsina Russo è la nuova direttrice del Parco archeologico del Colosseo
di Laura Larcan
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Venerdì 1 Dicembre 2017, 15:04 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 14:11

Colosseo, fumata bianca: l'archeologa Alfonsina Russo è la nuova direttrice del parco archeologico del Colosseo.
La nomina è stata decretata dal ministro della Cultura Dario Franceschini. Si è dunque conclusa la procedura di selezione internazionale per il direttore della nuova istituzione autonoma nata con la riforma dei Beni culturali. Lo stesso ministro Franceschini ha commentato «Nomina di altissima qualità». Alfonsina Russo era rientrata nella terna dei super-finalisti scelti dalla commissione scientifica presieduta da Paolo Baratta dopo gli esami orali affrontati dai dieci candidati selezionati su 78 domande approdate al Collegio Romano dopo l'apertura del concorso internazionale. Dirigente interno del Mibact, Alfonsina Russo, classe ‘59, con una lunga solida carriera a tutelare il patrimonio degli Etruschi nel Lazio, ha guidato la Soprintendenza archeologica per l’Etruria meridionale, poi riorganizzata nella Soprintendenza per l’area metropolitana di Roma, Viterbo e l’Etruria.

 

«Si tratta di un profilo di altissima qualità – ha dichiarato il Ministro Franceschini - che saprà coniugare ricerca, innovazione e tutela per uno dei monumenti più celebri al mondo e autentica icona dell’Italia. Come si vede - ha proseguito il Ministro - tutte le polemiche sulla scelta di stranieri a guidare i musei o sulla mancata valorizzazione delle professionalità esterne al Ministero, erano fuori luogo. La Commissione, che ringrazio, ha valutato i curricula e l’attitudine a guidare il Parco Archeologico più importante e conosciuto del mondo, indipendentemente dalla nazionalità ed io ho scelto, all’interno della terna che mi è stata proposta, Alfonsina Russo, una Archeologa italiana che ha accumulato una importante esperienza di tutela e valorizzazione a più livelli. Il suo nome esce da una selezione innovativa e trasparente che tutti i musei di  tutto il mondo hanno studiato e apprezzato come un possibile modello. Di questo l’Italia deve essere orgogliosa».


 

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